Ammaliante morgana
carnevale era fiaba
sospesa fra il salmastro –
le maschere leggiadre s’attardavano
sui ponti e tra le calli,
specchiando ruota di pavone
nell’acqua lagunare.
E poi volava Colombina
dal campanile di San Marco –
niveo ventaglio aperto,
brivido a planare
tra il brulicare della piazza.
Non paga, ammirava la sera
superbe maschere in vetrina
– in mostra come quadri –
assise ai tavoli del Caffè Florian.
La notte alfine, col silenzio
ritmato dal tamburo della ronda,
l’acqua fulgente di misteri
e noi a camminare fino a smarrirsi
tra sfocati bisbigli di canali,
col tempo ormai nel sogno.