Si sono concluse nei giorni scorsi a Gualtieri (Reggio Emilia) le riprese di SI MUORE SOLO DA VIVI, il lungometraggio d’esordio di Alberto Rizzi, con Alessandro Roia e Alessandra Mastronardi, scritto con Marco Pettenello (Io sono Li, Zoran, il mio nipote scemo, Finché c’è Prosecco c’è Speranza). Nel cast, tra gli altri, anche Neri Marcorè, Francesco Pannofino, Ugo Pagliai e Amanda Lear.
Orlando ha tutta l’aria del perdente: a quarant’anni vive alla giornata sulle sponde del Po, pigro, solitario e sulla via della resa. Finché il terremoto del 2012 non lo costringerà a rimettersi in gioco, tra nipoti a cui badare, una band da rimettere in piedi e soprattutto un grande amore, Chiara, che si riaffaccia dal passato.
“Partendo da un evento drammatico come il sisma che ha colpito l’Emilia – spiega il regista, già drammaturgo, regista teatrale e autore di alcuni premiati cortometraggi – ho voluto realizzare, con profondità e leggerezza, un omaggio alla forza di questa terra e della sua gente: una commedia sulle seconde occasioni, ambientata in un mondo di musicisti di provincia, pescatori e balere color zafferano”.
Si muore solo da vivi è prodotto da Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella per K+, con il sostegno di Emilia Romagna Film Commission e Mantova Film Commission, e con la partecipazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Malossi e Sifà.
K+, dopo il successo ottenuto al box office con Finché c’è Prosecco c’è Speranza, torna sul grande schermo per raccontare le terre lungo il Po, questa volta con una commedia romantica piena di colori e sentimenti.