Non so quante volte negli anni mi sono trovata a litigare con le persone, amici per lo più, alla domanda:
“Ma che musica ascolti?” fatta storcendo il naso e sollevando il labbro in smorfie di disappunto.
E pensando che potesse bastare ho sempre risposto:
“Quella che piace a me”.
No, non bastava a quanto pare.
“Ma come, non ti rendi conto che quella non è musica vera, che questa, invece, è oggettivamente bella… e bla bla…”
“Oggettivamente”: la parola più orrida che si possa associare a qualunque cosa abbia a che fare con l’arte.
La musica è per tutti e di tutti, e l’unico criterio discriminante è semplicemente il piacere che se ne trae all’ascolto.
Sarebbe d’accordo con me Anna Rollando con il suo libro che parla di musica, “Applaudire con i piedi – Segreti e curiosità sulla musica colta” e che con le sue parole ci guida attraverso notizie e aneddoti in un universo tanto antico quanto sconosciuto, ai più.
La musica classica, anche detta colta, che mentre nei teatri riempie la pelle di brividi a chi sceglie di ascoltarla con dedizione, d’altra parte fa rabbrividire chi… fondamentalmente, non la conosce.
Questo è il problema.
Eppure, come ci invita a riflettere la scrittrice, non è del tutto vero.
Basti pensare alle colonne sonore dei film, ai jingle che ogni giorno sentiamo in tv nelle pubblicità, e più in generale al fatto che tutta la musica nasce da lì.
Scrittura e contenuto affascinano il lettore, raccontando il passaggio sul panorama musicale di grandi nomi come ad esempio Luciano Pavarotti, citandone tanti altri, insieme a brani da poter ascoltare per accorciare quella distanza e aumentare la consapevolezza.
Uno spazio, giusto, viene dato anche alle donne, troppo spesso disconosciute e lasciate nell’ombra.
La Rollando stessa è violista e concertista classica e pop, diplomata al Conservatorio G. Verdi di Milano, e la sua competenza ed esperienza professionale si evince tra le pagine ma mai in modo prolisso, anzi, piuttosto allegro.
Facile intuire la passione che ci sta dietro.
E in ultimo, non per importanza, la verità che sta nascosta dietro al titolo: Applaudire con i piedi significa letteralmente questo. I musicisti dell’orchestra, che hanno le mani impegnate con gli strumenti, esprimono il loro apprezzamento battendo i tacchi e strisciando le suole.
Arte, anche in questo.
Erika Carta
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