Le vele, le vele nere d’azzurro
che nel luglio crudele
fuggivano sul lago
rincorse dall’anima d’aria
soffiata sull’acqua e salita,
dritta alla luce, a inseguire le nuvole…
Soffriva il giorno, mulinato
dal vento che stremava
i larici e gli abeti abbarbicati
a tenaci radici
e un capriolo tratteneva nel centro
di ghiaccio dello Spol.*
L’acqua gelida imprigionata
ti ruscellava dentro
l’impeto dell’imploso schianto,
ma tu che conoscevi il fischio
delle marmotte ritte sulle rocce
a sentinella delle tane
e negli occhi portavi azzurri d’erbe
-in fiore- cangianti nel verde,
non soffrivi la rabbia
del torrente e nelle spine del vento
camminavi sentieri
con i tuoi passi caparbi e leggeri.
*Il torrente che attraversa Livigno
Di Danila Olivieri