Tetro il mare stamane
nel fiordo artificiale
con i pastelli delle case
posate come fiori
nel girotondo alla marina-
la litania del vento
-vibrante tra gli scogli-
lenta sospinge nella baia
i brividi dell’inverno.
S’infuriano improvvise le onde
e la luce lacera l’orizzonte,
sfiora i cigli ai palmizi della balza,
s’accoccola sulle curve dei colli-
poi scivolando lieve
tra i bisbigli d’attesa delle vele
che fremono fughe verso il mare,
al mare che l’attende
la luce fa ritorno.
S’inluce la nave bianca lontana-
lunare fantasma che tra lamenti
di vento e di gabbiani
dispare dietro -l’Isola-nel mare
che spuma l’Infinito.
di Danila Olivieri