Originario di Acireale, abita a Roma, un tempo speaker (programmi dedicati alla musica rock) e radiocronista sportivo in alcune radio private, Vincenzo Cantarella è oggi dirigente bancario e Master Sommelier della Fondazione Italiana Sommelier.
Appassionato di cultura del vino, cinema, musica rock e storia, adora la lettura. Tra i suoi romanzieri preferiti: Simenon, Chandler, Orwell, Maupassant e P. Dick.
Il suo primo romanzo Ribelle senza causa è risultato finalista dei premi “Residenze Gregoriane 2019” e “Argentario 2020”, entrambi nelle sezioni “Romanzi Editi”, ed è stato selezionato per il VII premio internazionale di letteratura Città di Como, sempre per la narrativa edita.
Nel gennaio 2020 è stato poi scelto come romanzo della settimana dall’emittente milanese “Disco Radio” (gruppo RDS).
Noi l’abbiamo intervistato per saperne di più…
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Ironico, curioso, provocatorio
Mai senza…?
La musica rock!
Cosa ti piace leggere?
Sono un divoratore di libri. Spazio dai saggi storici, ai romanzi di Simenon, all’Atlante mondiale dei vini. Amo leggere in contemporanea più libri, sul comodino oggi ho Pennacchi, Rosario Russo, Céline, Svevo, Drury e Savona. Ogni giorno, poi, rileggo qualche pagina in inglese del Grande sonno.
Se dovessi esprimere tre desideri?
Uno per tutti gli italiani: trovare la rotta per rimetterci in piedi; uno collettivo: poter tornare fisicamente al cinema; uno personale: granita alla mandorla con brioche, come si deve, s’intende.
La tua vita in un tweet?
Con la valigia in mano, senza perder mai le radici.
Parlaci del tuo romanzo. A chi lo consiglieresti e perché?
Lo consiglierei a chi ama la vita senza fermarsi alle apparenze, ma anche ai graffianti romantici privi di etichetta.
Come sono nati i personaggi?
Le caratteristiche del protagonista Santi Torrisi sono ispirate a due persone esistenti. Nella speranza che possa darmi qualcosa in cambio, ho però prestato a Santi alcune mie passioni (vino, cibo, rock, ecc.). I personaggi secondari sono inventati, tranne uno, in parte autobiografico.
Le ambientazioni scelte provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Quasi tutte dal reale, ma sono spesso mediate dai ricordi, che sono selettivi.
Come puoi riassumere ai potenziali lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere?
Ribelle senza causa è la storia di un eroe romantico all’interno di un contesto distopico. Mi piacerebbe trasmettere il messaggio che esiste ancora spazio per il disinteresse e l’idealismo.
Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?
Sì, su una raccolta di racconti.
Silvia Casini
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