Di rose e di ghiaccio: recensione

Di rose e di ghiaccio è la storia d’amore tra Lorenzo e Christian, due persone quanto mai diverse tra loro che, però si attraggono, inconsapevolmente hanno bisogno l’uno dell’altro, ma lo scopriranno solo vivendosi.

Lorenzo rappresenta, a parer mio, ciò che subiscono molti giovani d’oggi: qualcuno che sta ai margini, che viene bullizzata, perché non conforme alla massa. Viene preso in giro per il suo aspetto fisico, non proprio muscoloso e aitante, in diverse parti del racconto gli vengono rivolti insulti neanche troppo velati in relazione al suo peso, ad esempio.

Oltre a questo c’è ovviamente la sua omosessualità, la quale gli causato non pochi problemi di accettazione sociale, difatti Lorenzo è fuggito dal paese d’origine e famiglia per potersi rifare una vita, per sperare di non essere giudicato.

Nonostante siamo negli anni 2000 ci sono ancora molte persone che non accettano i diversi orientamenti sessuali delle persone, per questo trovo che sia molto importante che si diffondano queste storie e queste tematiche LGBTQ+, così che attraverso la finzione e la narrazione si possa normalizzare qualcosa che dia dovrebbe esserlo, ma su cui l’opinione pubblica è molto divisa e i diritti sono ben lungi da essere conquistati.

Per questo trovo che la caratterizzazione di Lorenzo sia perfetta, non è né troppo banale, né troppo stereotipata. Lorenzo Riesce ad essere molto incisivo come personaggio nella sua timidezza, fragilità e incertezza.

Per quanto riguarda Christian, l’uomo misterioso che passa la notte in Hotel con Lorenzo, di lui per gran parte del romanzo non si sa molto, se non che è più grande di Lorenzo, molto impegnato e intrattiene altre relazioni oltre a vedersi con il ragazzo.

Christian è sfuggente, di poche parole, non vuole impegni, sembra volersi solo divertire, ma in realtà riesce con la sua sincerità e le sue parole diretta a far breccia nelle paure e nelle insicurezze di Lorenzo, tanto che quest’ultimo inevitabilmente se ne innamora, pur sapendo non sia la scelta migliore.

Oltre ai due protagonisti maschili che non potrebbero essere più diversi tra loro, ci sono alcuni personaggi secondari che compaiono qua e là nella storia e aiutano ad arricchire e a rendere più interessante la trama.

Paola è l’amica di università di Lorenzo, scanzonata, chiassosa, molto diretta, ma anche molto empatica. Capisce subito cosa accade a Lorenzo e gli sta vicino e lo aiuta nei momenti più difficili.

Chi non vorrebbe un’amica così?

Insomma Paola è davvero la spalla e la voce della coscienza di Lorenzo.

Questo romanzo si legge in un soffio, ma non per questo non lascia il segno.

Una storia romantica, moderna, intensa, dolce ed erotica quanto basta e, se dovessi trovarci un qualche difetto, direi che forse è troppo breve. Sarà che io sono abituata ai libroni fantasy o alle saghe interminabili, ma finendo questo libro mi sono detta: “vorrei leggerne ancora…”

La scrittrice Lara D’Amore ha scritto anche altri due romanzi, Varaldien (che ho letto) e Io, Omega. Di rose e di ghiaccio è il suo terzo romanzo e, mi auguro, ce ne saranno molti a venire. Ha uno stile pulito e accattivante, ti fa amare i personaggi dal primo capitolo e non annoia mai. A chi piace il romance, condito da un po’ di erotismo e introspezione, consiglio questa novella, perfetta per il Natale alle porte.

Samanta Crespi
 
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