Blue Giant in dvd: recensione

In home video (Anime Factory) è disponibile l’anime Blue Giant, ispirato al pluripremiato manga di Shinichi Ishizuka. Tra amicizia, talento e dramma, questo lungometraggio riesce a emozionare e coinvolgere lo spettatore.

Può il suono toccare le corde più profonde dell’anima? La risposta è sì, perché in Blue Giant, la musica si fa vibrante e coinvolgente. La sua potenza si insinua sotto la pelle e colpisce dritto al petto.

Ma procediamo con ordine: immaginate di ascoltare per caso o destino, note sgraziate, acute e dissonanti, ritmi sincopati che accelerano e rallentano, arie imprevedibili che, all’improvviso, si uniscono in un’esplosione orchestrale che vi lascia sorpresi e affascinati. Perché il jazz fa questo: è il miracolo dello stupore. Non lo sentite il fervore che vi pervade?

Sembra quasi un sogno alla Whiplash, ma non lo è…

Dai Miyamoto è appena sceso dal treno ed è accompagnato dal suo amato sax. Già… perché è un musicista, anzi, un jazzista. Sebbene abbia appena iniziato a suonare, ha già un obiettivo ben preciso: desidera diventare il più grande musicista jazz del mondo. Così si aggira per la città finché non trova un angolo tranquillo dove può iniziare a esercitarsi, guadagnare qualcosa per sopravvivere e, soprattutto, farsi notare nel competitivo mondo del jazz.

Come ama ripetere Dai, il jazz è passione. Suona, suona, suona, fino a sentirsi esausto, suona fino a non avere più nulla da chiedere ai suoi polmoni. Una passione profonda che deve essere incanalata nel giusto percorso per prendere vita e trasformarsi in poesia. Tuttavia, il cammino è lungo e tortuoso, specialmente quando non si ha una guida, un maestro o una scuola di riferimento. È necessaria dedizione, impegno, fatica e sacrificio, ma anche una buona dose di talento. Dai Miyamoto è un liceale di Sendai, una grande città giapponese con circa un milione di abitanti, capoluogo della prefettura di Miyagi. Dai ama la musica jazz sin da quando era un ragazzino e ogni giorno suona il suo sax da solo lungo le rive del fiume Hirose, con l’obiettivo di diventare il più grande jazzista del mondo. La passione di Dai è autentica, contagiosa ed elettrizzante, ma nonostante il suo fervore e la sua dedizione, gli manca una solida formazione tecnica.

E a questo punto la domanda è lecita: può la passione essere sufficiente per diventare il più grande jazzista del mondo? La narrazione di Blue Giant riesce a mescolare con successo momenti di divertimento a istanti di grande emotività. Ciò che conta davvero per Dai è continuare a suonare e a esprimere le sue emozioni attraverso il sassofono. Questa apparente semplicità, che sfocia talvolta nell’ossessione, rappresenta in realtà il suo tratto distintivo: la purezza ardente del suo sogno.

È proprio questo che attira, in modo inesorabile, due personaggi molto diversi tra loro: il pianista Yukinori Sawabe, preciso e razionale, e l’ingenuo Shunji Tamada, amico d’infanzia di Dai, che inizialmente è “costretto” ad accoglierlo a casa sua e poi viene coinvolto dal sassofonista nel ruolo di batterista improvvisato. Il trio, ribattezzato JASS, comincia a farsi strada nel panorama musicale di Tokyo, cercando costantemente di migliorarsi e superare i propri limiti per farsi un nome nel mondo delle band. Tutto ciò con un ambizioso scopo: diventare i primi musicisti sotto i vent’anni a esibirsi nel prestigioso SoBlue di Tokyo.

Seguendo l’impostazione del manga, il film impiega un po’ di tempo per decollare, ma trova la sua vera essenza nelle scene in cui la musica esplode, coinvolgendo profondamente lo spettatore. Queste sequenze evidenziano tecnica, talento, dedizione, fatica e sudore, che a loro volta diventano i mezzi attraverso cui la pura forza espressiva della musica tocca cuore e anima.

Blue Giant, prodotto dallo studio NUT e diretto da Yuzuru Tachigawa, vanta una colonna sonora eccezionale firmata da Hiromi Uehara, talentuosa pianista e jazzista giapponese. La sua musica si ispira ai grandi classici di John Coltrane e Sonny Rollins. Sebbene il film rappresenti un vasto tributo al jazz, non è necessario essere appassionati del genere per goderne. La trama segue la formazione e maturazione di Dai fino a diventare un astro che illumina tutto ciò che lo circonda.

In definitiva, Blue Giant è un film capace di affascinare e ammaliare lo settatore, perché l’impasto narrativo misto alla musica ha il potere di risvegliare emozioni sopite.

Silvia Casini
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