Ve lo diciamo subito la parola “hygge” è talmente connaturata nella cultura danese che è praticamente impossibile da tradurre letteralmente. Creare un’atmosfera calorosa, pacata, magica è hygge. Condividere armonia e intimità con amici e parenti è hygge. Mangiare e bere in compagnia è hygge. Insomma, essere felici è hygge e lo sa bene la scrittrice Rosie Blake che con il suo romanzo Il piccolo negozio della felicità hygge ci racconta una tenera e piacevole storia fatta di pura semplicità, ma soprattutto di piccole cose che rendono la vita più bella, ricca e interessante.
Il libro, infatti, narra le vicissitudini di Clara Kristensen, ma procediamo con ordine. È autunno nella cittadina di Yulethorpe, e una pioggerella gelata scende da giorni. A rendere ancora più tristi gli animi arriva la notizia che l’ultima bottega del centro, l’adorabile negozietto di giocattoli della signora Louisa, sta per chiudere i battenti. Per Yulethorpe sarà un inverno più gelido del solito, ma la speranza ha il volto di un angelo biondo di nome Clara Kristensen. In paese per una vacanza, la ragazza è il ritratto della salute e della felicità. In lei tutto è hygge, come dicono i danesi: è allegra, solare, con un senso profondo della famiglia, ama le candele profumate, i bambini, i cani e i libri. Clara si rimbocca le maniche e rivoluziona il negozio, trasformandolo in un luogo magico e accogliente. In mezzo all’entusiasmo che ha contagiato grandi e piccini, però, salta fuori Joe. È il figlio della proprietaria, un tipo tutto business, sposato con il suo smartphone, e teme che quella di Clara sia una manovra per mettere le mani sugli affari della madre. Del resto, nessuno si darebbe tanto da fare solo per restituire il sorriso ai bambini, no? Tra esilaranti malintesi e scontri all’ultimo fendente, riuscirà Clara, con i suoi occhi azzurri e i modi scandinavi, a convincere lo scostante e ruvido Joe che il segreto della felicità non è il denaro?
Ed è con questa trama così allegra che Il piccolo negozio della felicità hygge induce il lettore a credere nella magia di tutti i giorni che spesso e volentieri ignoriamo, perché oberati da impegni professionali più o meno stressanti. Il messaggio di fondo è nobile: dobbiamo iniziare ad alzare lo sguardo, a osservare l’interiorità del mondo, a circondarci di persone fidate, ma soprattutto a lasciarci intenerire dall’umanità che siamo e che ci trasciniamo dietro. Non servono grandi cose per essere felici; saper ridere e far ridere è già un primo passo; sentirsi bene e far star bene gli altri è il centro di tutto.
In definitiva, Il piccolo negozio della felicità hygge è un romanzo da assaporare con grazia, perché nel suo candore, è capace di scaldare i cuori più duri, ma soprattutto di regalare attimi di spensieratezza e dolcezza senza pari.
Silvia Casini
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