Vincitore della Caméra d’or come migliore opera prima al 70. Festival di Cannes, arriva in Italia dal 24 maggio, distribuito da Parthénos, uno dei casi dell’ultima stagione cinematografica francese, Montparnasse femminile singolare di Léonor Serraille.
Un gatto sotto braccio, una serie di porte sbattute in faccia, neanche il becco di un quattrino in tasca: ecco Paula (interpretata dalla rivelezione Lætitia Dosch), di ritorno a Parigi dopo una lunga assenza. Incuriosita dalle tante persone che incontra, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, con entusiasmo e allegria.
“Il film – spiega la regista esordiente Léonor Serraille – nasce dal desiderio di disegnare il ritratto di una donna singolare che deve fare i conti con la solitudine che la circonda in una grande città, nello spazio di un inverno. (…) Ho voluto affrontare il tema dell’amore come una sete da placare, un pozzo da riempire, un tutto o un niente, e tra questo tutto e questo niente aleggiano allo stesso livello la speranza e la propensione verso il precipizio, la caduta, l’implosione. (…) La costruzione del film è un tutt’uno con la costruzione interiore del personaggio. Come le tuniche di una cipolla, gli «strati» di Paula si staccano man mano che incontra una serie di donne e di uomini. E lì si esprimono le sue ventate di vita, i suoi molteplici modi di comunicare, adattarsi e rimettersi in piedi… Paula ha la straordinaria energia di una bambina e l’ingenuità di una turista e cerca come un animaletto di sentirsi bene. Sfoggia una serie di talenti che spesso a noi mancano: slancio, umorismo, ribellione, libertà. È questa tonicità che volevo a tutti i costi filmare”.