Eco di risa spensierate
e pollini d’azzurrità
sfuggono al giardino di sole.
Tu fiorisci nella memoria e rechi
pensieri di viole: sono per me,
come le tue ultime parole.
Sorridi, mi porgi la mano
e mi guidi nel respiro del bosco,
dove tra le farfalle e l’usignolo
m’insegnavi la vita.
…E nell’effluvio di viole e mimosa
eri radiosa come luce
tra le foglie, mentre il vento aleggiava
tra il ciliegio e l’ulivo
e l’agave moriva
donandosi al suo unico fiore…
Mai più tenere dita d’edera
s’arricceranno intorno
a dita tenaci di quercia.
Mai più pettinerò
con mani fanciulle irrigate
da irruenti ruscelli di linfa
la tua chioma lucente
ravvolta di tenerezza e di forza.
E io, germoglio della tua essenza,
accosto il volto alla tua scorza…
Testo di Danila Olivieri