Micaela Giambanco, da giovane, si è trasferita a Kurume, una piccola città di Kyushu a sud del Giappone. Durante il suo percorso ha avuto modo di lavorare e di approfondire la cucina giapponese che oggi è diventata una delle sue principali attività. Infatti, la sua izakaya Mikachan (Roma) è apprezzata sia in Italia, che all’estero. Nel 2018, Micaela Giambanco si è classificata tra i 20 migliori sushi chef del mondo.
Per la Giovane Holden edizioni ha scritto il romanzo Bancha.
Se volete saperne di più, leggetevi l’intervista qui sotto.
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Se dovessi cercarne tre in particolare direi: determinata, sognatrice, ottimista.
Mi sento un po’ come l’acqua, trovo il modo di farmi strada attraverso gli ostacoli che possano mettersi davanti e rispetto la filosofia giapponese del “cadi sette, rialzati otto”.
Mai senza…?
Viaggiare. Sono abituata a farlo da quando sono piccola ed ho condiviso con la mia famiglia questa passione. Viaggiare rende liberi e fa crescere. È un arricchimento continuo di culture, cibi e conoscenza.
Cosa ti piace leggere?
Intorno ai 12 anni ho avuto la fase dei gialli e poi crescendo dei romanzi. Adesso quello che più mi intriga è su ciò che riguarda la cucina con le sue storie e tradizioni… chi lo avrebbe detto vero?
Se dovessi esprimere tre desideri?
Giocando a desideri più “frivoli ma fattibili” punterei a: una casa in Giappone; un programma tv che mi faccia viaggiare per il Giappone per condividere i tanti aspetti della vita quotidiana e del cibo giapponese e perché no… un film sul mio libro.
La tua vita in breve?
Ho iniziato a viaggiare a 14 anni e a lavorare all’estero a 15 come lavapiatti, poi come cameriera, aiuto in cucina, barista, pasticcera, maestra, bagnina, segretaria …insomma ho provato tantissimi lavori durante i miei soggiorni all’estero ed in Italia. Ho sognato il Giappone dai 15 ai 19 anni mentre praticavo il karate e a 19 anni sono riuscita a trasferirmi ad abitare per un periodo proprio in Giappone. Ho sempre lottato per i sogni in cui credevo realizzandone una grandissima parte. Sono stata fortunatissima perchè ho potuto crescere i miei figli con tutto l’amore e la disponibilità del mondo ricevendone, altrettanto in cambio. A 40 anni ho conosciuto Paolo con cui, attraverso la nostra passione per il Giappone ed il suo appoggio per tutte le mie mille idee e iniziative, siamo arrivati a condividere insieme la nostra izakaya.
Parlaci del tuo libro. A chi lo consiglieresti e perché?
Il libro Bancha ha una trama di fantasia con tratti autobiografici nelle esperienze ed emozioni che ho vissuto con il mio primo viaggio in Giappone e lo scoprire un mondo così lontano per la prima volta con occhi del tutto nuovi. La lettura può essere piacevole per tutti ma sopratutto a coloro che solo vogliono scoprire qualcosa in più su questo mondo così lontano, affascinante e a volte per noi occidentali un pò difficile da capire. Attraverso gli occhi della protagonista si vivono esperienze, si provano emozioni e si vivono tanti luoghi
Come ti è venuta l’idea?
In realtà mi sono ritrovata spontaneamente a scrivere senza alcuna programmazione. Mi sembrava di raccontare un film che avevo visto. E ancora oggi rivedo nella mia mente scene ricche di dettagli come se avessi vissuto in prima persona non solo le cose private ma anche i dialoghi, i sentimenti e l’affetto provato verso gli altri protagonisti.
Rivelaci qualche segreto…
Giusto un paio che non svelino però nulla sulla trama del libro. Per la descrizione del personaggio maschile ammetto di aver pensato a Watanabe Ken un attore giapponese, una figura che nei suoi film mi aveva sempre affascinato. Nella mia mente mi sono ispirata a lui come personaggio.
Un’altra cosa incredibile è che per ho riletto più volte il libro dopo la pubblicazione, e ogni volta mi capita di emozionarmi e piangere in alcuni passaggi
Come puoi riassumere ai potenziali lettori il tuo libro?
Lo descriverei come leggere un viaggio che non sia soltanto fisico ma anche spirituale ed emotivo . I profumi, i suoni descritti possono far immaginare e far immergere ancora più in quelle che sono esperienze sensoriali e che , per chi è già stato in Giappone, possono far rivivere momenti e sensazioni già provati. Per chi invece ancora non ha avuto modo di fare il viaggio possono stimolare la fantasia e rendere il libro un punto di curiosità in più verso il Giappone. È un giusto incontro tra un romanzo con la storia della protagonista che si intreccia a tante note culturali
Sei già al lavoro su un nuovo progetto?
In effetti tra i mille impegni sto anche portando avanti tre libri. L’uscita sarà un po tardiva visto che i libri li scrivo parallelamente agli impegni della nostra izakaya