Finalmente è giunto il turno di parlare del primo supereroe creato dalla Marvel, nonché terzo a comparire nel Marvel Cinematic Universe, ovvero il primo super-uomo delle loro casata, Steve Rogers, AKA Captain America.
Col film Capitan America: Il primo vendicatore, il celebre regista John Johnston ha saputo dare nuova linfa al personaggio, cercando di mantenere lo spirito del fumetto ma restando sempre con lo sguardo verso il futuro. Per questo le differenze tra i film in cui Steve la fa da protagonista non sono molto differenti dalle opere cartacee, per lo meno agli inizi.
Innanzitutto meglio specificare che, nei fumetti, Capitan America non faceva parte dei Vendicatori originali: questi erano Ant Man, The Wasp, Thor, Hulk e Iron Man.
In secondo luogo, l’HYDRA non è nata nella seconda guerra mondiale: nei fumetti è la principale antagonista dello S.H.I.E.L.D. Ne consegue che il Teschio Rosso non ne è il capo effettivo: egli è semplicemente un alto comandante dell’esercito nazista. Chi è a capo dell’HYDRA è in realtà il barone Strucker, che apparirà successivamente nel film Avengers: Age of Ultron.
Nel fumetto il Teschio Rosso indossa una maschera rossa con fattezze spaventose e solo in seguito (ai giorni nostri) acquisirà il siero del supersoldato e verrà sfigurato letteralmente in un teschio rosso. Nel film invece la sua trasformazione fisica avviene quando si sottopone come prima cavia per la formula, e ne subisce l’orribile effetto collaterale.
Il secondo in comando del Teschio Rosso, Arnim Zola, nel film è una persona normale, in carne e ossa, non un robot nel quale è stato impiantato il cervello e con uno schermo sul ventre che mostra il suo viso. Probabilmente Johnston ha pensato che ciò sarebbe sembrato troppo “fumettoso” per un film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Tale idea verrà “aggiustata” in Winter Soldier, quando diventerà un’I.A.
Durante la Stark Expo, si può intravedere il busto della prima Torcia Umana. Ironico che Chris Evans abbia interpretato la seconda Torcia Umana nei due film dei Fantastici quattro antecedenti al MCU.
Nel film viene specificato che lo scudo di Captain America è composto interamente in vibranio. Nei fumetti, invece, è un’unione di vibranio e adamantio, rendendolo così più resistente.
Passando a Winter Soldier, il personaggio di Falcon non presenta la particolarità di comunicare mentalmente con gli animali di cui porta il nome, abilità ottenuta grazie a Teschio Rosso, che cercò di portarlo alla sua parte.
La scena in cui Steve si getta dall’aereo senza paracadute è una citazione alla medesima scena dei fumetti Ultimates.
Il costume che indossa Captain America somiglia molto meno alla sua versione originale e molto più a quella dei Secret Avengers, variazione dell’omonimo gruppo durante la saga Secret Wars.
Nick Fury afferma che “l’ultima volta che mi sono fidato di qualcuno ho perso un occhio”. Nei fumetti l’ha perso per via di una bomba scoppiata durante una missione, senza che lui prestasse fede ad una persona in particolare. Forse tale storia verrà approfondita nel film di Capitan Marvel.
Nick Fury cita anche la tecnologia Repulsor, creata per Tony Stark. Nei fumetti è il contrario: Tony Stark crea tale tecnologia per lo S.H.I.E.L.D.
Nel film Nick Fury finge la sua morte per mano del Soldato d’Inverno, per poi ritornare a fine film. Nei fumetti, invece, è il Punitore che finge di uccidere Nick Fury, per poi far sì che venisse incatenato sulla Luna.
In Capitan America: Civil War, la crisi è scoppiata perché, durante una missione, gli Avengers hanno causato un incidente che è costato la vita a molte persone, il quale fatto ha riportato alla luce tutte le vittime causate dalle precedenti battaglie del gruppo. Nel fumetto, un gruppo di supereroi chiamati New Warriors, cercando di rendersi famoso, ha ingaggiato una battaglia contro dei super cattivi, il capo dei quali, Nytro, si è fatto esplodere distruggendo un intero quartiere.
Il film tratta molto meno del rivelare le identità segrete di ogni supereroe, dato che per la maggior parte, tutti loro l’hanno già fatto. Gli Avengers si sono divisi sul fatto di voler arrestare o meno Bucky, ora Soldato d’Inverno. Nel fumetto, invece, la questione è molto più ampia, e tratta in un insieme più ampio la questione d’identità, di libertà e di vigilante nel suo senso della parola, e sul dubbio se questo possa rispondere ad una persona o a sé stesso.
Inoltre, il fumetto copre praticamente tutto l’universo Marvel, non solo gli Avengers: Thor, dalla parte di Cap, porterà l’esercito di Asgard, al fianco dei Difensori, di Namor e gli Atlantidei. Iron Man assolderà gran parte dei villains dei supereroi ora suoi nemici, oltre al corpo di Capitan Marvel. Anche i Fantastici Quattro si dividono: i fratelli Storm saranno dalla parte di Cap, mentre Ben e Reed si schiereranno con Iron Man, per non parlare degli X-Men.
Spider-Man gioca un ruolo molto più importante nel fumetto della semplice comparsa che gli hanno dato nel film: è lui il perno della vicenda, essendo l’eroe più “urbano” di tutti: all’inizio starà con Iron Man, che gli costruirà anche la tuta da Iron Spider, ma poi, scoprendo che Tony ha assoldato i villains, cambia fazione.
Nel film il villain è Zemo, che intende dividere gli Avengers facendo il lavaggio del cervello a Bucky. Nel fumetto non c’è nessun cattivo, se non forse la politica e la burocrazia americana.
Un brusco cambiamento di fazione da parte di molti supereroi, nel fumetto è attuato non solo dal fatto che Iron Man assoldi criminali, ma anche dalla morte di un supereroe durante una battaglia (cosa che non accade nel film), ovvero Golia.
Andrea De Venuto
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