Nell’ultimo anno le conversazioni a livello mondiale sono state dominate dalla pandemia. La vita quotidiana è stata infatti completamente stravolta: immerse in un contesto sociale senza precedenti, le persone hanno sperimentato emozioni prima sconosciute, hanno visto rivoluzionati i rapporti interpersonali e hanno reinventato la propria routine dentro casa.
Le lingue di tutto il mondo hanno creato nuove parole per descrivere tali cambiamenti. Ad un anno dall’inizio del lockdown gli esperti di Babbel, la app che porta le tue conoscenze linguistiche ad un livello superior, hanno raccolto i più curiosi neologismi coniati in Europa per descrivere l’attuale contesto storico.
Gli stati d’animo della quarantena
Uno degli effetti di questo lungo periodo di emergenza è l’entrata nel lessico quotidiano di termini legati alla salute psicologica e all’espressione delle proprie emozioni.
- Coronacoaster (corona = coronavirus + rollercoaster = montagne russe): neologismo inglese che fa riferimento agli sbalzi d’umore provati in isolamento, alternando slanci di ottimismo e propositività a stati di ansia e sconforto.
- Impfneid (impfstoff = vaccino + neid = invidia): questa parola tedesca descrive l’invidia provata verso coloro che sono già stati vaccinati e non temono più il contagio.
- Lundimanche (lundi = lunedì + dimanche = domenica) e coronacation (corona = coronavirus + vacation = vacanza): parole introdotte in Francia e nei paesi anglofoni per esprimere la percezione che il tempo in quarantena non passi mai, rendendo tutti i giorni simili tra loro.
- Cuaranpena (cuarantena = quarantena + pena = tristezza): in spagnolo descrive lo sconforto provato in quarantena. I francesi la chiamano covideprimént, ovvero depressione da covid, i tedeschi coronaangst, che significa ansia da virus.
- Doomscrolling (doom = sventura + scrolling = scorrimento): termine inglese che indica la continua ricerca di notizie online pur sapendo che con molta probabilità queste avranno un impatto negativo sull’umore.
I cambiamenti nei rapporti interpersonali e la nascita di nuovi trends
Il distanziamento ha inevitabilmente ridisegnato le abitudini sociali, generando scenari e situazioni interpersonali del tutto nuove, riflesse anche nelle lingue.
- Straatschaamte (straat = strada + schaamte = vergogna): parola usata in Olanda per indicare l’imbarazzo provato da chi è obbligato a uscire di casa nonostante i divieti.
- Cough-shaming (cough = tosse + shame = vergogna): anche questo termine inglese si ricollega al disagio provato in pubblico e descrive la vergogna di tossire davanti agli altri.
- Apérue (apéritif = aperitivo + rue = strada): parola nata in Francia la scorsa estate quando parte della popolazione ha deciso di organizzare aperitivi in strada per protestare contro la chiusura dei bar.
- Kuschelkontakt (kuscheln = coccolare + kontakt = contatto): in Germania il “kuschelkontakt” è una persona con cui si ha una relazione intima e che si incontra regolarmente per concedersi qualche coccola.
- Armchair Virologists (armchair = divano + virologists = virologi): i “virologi da divano” sono coloro che, nonostante non abbiano alcuna preparazione scientifica, insistono nell’esprimere il proprio parere su cosa bisognerebbe fare per contrastare il virus.
- Maskhole e Maskentrottel (mask e masken = maschera + asshole e trottel = idiota): due neologismi, il primo inglese e il secondo tedesco, usati per indicare chi non indossa la mascherina correttamente, incurante dei rischi per chi gli sta attorno.
- Todesküsschen (todes = morte + küsschen= bacio): parola tedesca associata alla paura di ricevere un bacio sulla guancia dai conoscenti incontrati per strada.
- Quarny (quarantine = quarantena + horny = eccitato/a) e revenge shopping (revenge = vendetta) due termini inglesi che fanno riferimento alla sfera edonista. Il primo indica l’astinenza sessuale dovuta alle minori opportunità; il secondo fa invece riferimento alla volontà di concedersi dello “shopping riparatore” per svagarsi.
I neologismi legati al confinamento in casa
Dal lavoro ai momenti di svago, sono molte le nuove parole legate al confinamento all’interno delle mura casalinghe.
- Coronacocooning (corona = coronavirus + coccon = nido): descrive il comportamento di chi si rintana in casa per “nascondersi” dal contagio e godersi i comfort della propria abitazione.
- Balkonsänger (balkon = balcone + sänger = cantane): parola tedesca che si riferisce a coloro che, soprattutto all’inizio del lockdown, cantavano dal balcone per esorcizzare la paura e creare un senso di comunità.
- Coronaspeak (corona = coronavirus + speak = grasso): parola usata in Germania per indicare l’aumento di peso dovuto ai mesi di reclusione. Immobesité (fusione di immobilité e obésité) è l’equivalente francese, mentre in inglese si dice corona cushion (cushion = cuscino).
- Overzoomed (over = troppo + zommed = dalla piattaforma Zoom): parola inglese per esprimere l’essere stressati dalle troppe riunioni virtuali.
- Body Mullet (body = corpo + mullet = un taglio di capelli maschile degli anni ‘80, molto corto davanti e molto lungo dietro): espressione che descrive un’abitudine estremamente diffusa in smartworking, ovvero vestirsi in maniera elegante solo dalla vita in su, l’unica parte del corpo visibile nelle videochiamate.
- Skypéros (Skype = la piattaforma Skype + apéritif = aperitivo): non solo il lavoro, anche gli aperitivi sono diventati virtuali, dando vita a quelli che i francesi definiscono “Skypéros”. Il drink più popolare? Il Quarantini!
- Tandemic (tan = abbronzatura + pandemic = pandemia): neologismo inglese in vista della primavera/estate che si riferisce al prendere il sole in giardino o sul balcone di casa, non potendosi recare in spiaggia. Il corrispettivo francese è homezage (dall’inglese home = casa e il francese bronzage = abbronzatura).
- Huidhonger (huid = pelle + honger = fame): in olandese indica il desiderio di avere contatti fisici con le altre persone dopo troppo tempo passati soli in casa.