Deadpool e Wolverine: recensione

Pensato e progettato molto tempo prima che potesse essere messo in produzione, il film Deadpool & Wolverine finalmente vede la luce, e diciamo finalmente perché queste due icone della Marvel nuovamente si rincontrano, dopo essersi scontrati nel passato in un contesto diverso (e a suo modo sbagliato) in X-men le origini: Wolverine.

Ma siccome è della saga dedicata al noto mercenario dalla parlantina facile e la tuta rossa che striamo parlano, questo lungometraggio regala quindi l’atmosfera giusta per questo nuovo appuntamento tra il Wade Wilson di Ryan Reynolds e il Logan di Hugh Jackman, costruendo sul loro mito, sia fumettistico che cinematografico, un prodotto che possa soddisfare le altissime aspettative dei numerosissimi fan nerd, mettendo innanzitutto dietro la macchina da presa un esperto in cinema leggero e divertente come lo Shawn Levy di Una notte al museo e Notte folle a Manhattan, che in questa occasione ritrova due suoi protagonisti già diretti in un paio di occasioni passate (Jackman in Real Steel, Reynolds in Free guy – Eroe per gioco).

Per Wade (Reynolds) ormai l’esistenza ha preso un corso normale, dopo aver tentato addirittura di entrare a far parte degli Avengers, ma senza alcun successo; il noto mercenario ora fa il rivenditore d’auto e passa le giornate assieme a quelle persone che più lo adorano e lo sopportano, come la coinquilina non vedente Al (Leslie Uggams) e l’amata Vanessa (Morena Baccarin).

Questo fino a quando sulla sua strada non si farà vivo Mr. Paradox (Matthew McFayden), un uomo che è a conoscenza di scottanti verità riguardanti il suo passato, presente e soprattutto futuro, coinvolgendolo così in un grosso affare tra viaggi nel tempo e nei vari multiversi sparsi in ogni dove.

E nel farlo Wade, se vorrà salvare il mondo circostante che conosce, dovrà rindossare la tuta di Deadpool e riportare in vita un ex collega ormai defunto, ovvero Logan alias Wolverine (Jackman), con cui comincerà una lunga battaglia contro forze maligne inaspettate e trovando sul proprio percorso personaggi cari al mondo Marvel del passato, il tutto alzando l’asticella dell’assurdità di questa spettacolare avventura scavezzacollo.

Premesse altissime con emozioni che vanno di pari passo, Deadpool & Wolverine è un qualcosa che difficilmente si poteva immaginare, sia nel campo del cinecomic che della cinematografia in sé; nel senso che il film è una dissacrante opera che sfotte e si fa gioco di tutto ciò che finora ha composto l’empireo cinematografico degli ultimi vent’anni, grazie soprattutto a vari sfottò che sfondano la quarta parete (e il passaggio di distribuzione da 2oth Century Fox a Disney è uno degli argomenti più mirati).

E appoggiato su queste valide premesse l’operato di Levy si fa ben vedere, sfruttando a dovere i due beniamini protagonisti messi l’uno contro l’altro, tra battute ad effetto esposte dal loquace Reynolds e grugniti imbronciati del grande Jackman (finalmente in tuta gialla), e accompagnando un film che parla di eroi caduti e di franchise interrotti, con la voglia di aprire le proprie braccia nei confronti di quei personaggi cine-fumettistici che non ce l’hanno fatta, commercialmente parlando o anche creativamente; ecco quindi che Deadpool & Wolverine si arricchisce di camei di gran classe, legati al regno Marvel e non, che non vale la pena elencare per non rovinare l’effetto sorpresa a riguardo.

Praticamente una lunga battaglia all’ultima esplosione e battuta sardonica che farà la gioia di ogni fan dei cinecomic degli ultimi tempi, che comunque potrà anche accontentare chi è in cerca di grandi emozioni grazie a scene emblematiche (lo scontro finale a suon di Like a prayer di Madonna ha il suo bel perché).

Deadpool & Wolverine è l’apoteosi dell’ironia citazionista esposta da questa saga, apripista di una nuova strada intrapresa dalla Marvel o anche titolo di chiusura per una vecchia maniera di intendere il cinecomic fine a se stesso.

Mirko Lomuscio