Alessandra Paoloni coltiva fin da bambina una passione quasi viscerale per la scrittura. Esordisce come scrittrice con la raccolta poetica Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento (2008), alla quale seguono i due romanzi fantasy Un solo destino e Heliaca la pietra di luce entrambi editi con la 0111 Edizioni. Si ripresenta al pubblico nell’aprile del 2012 con il nuovo romanzo La stirpe di Agortos (pubblicato con lo pseudonimo di Elisabeth Gravestone). Pubblica con Libro Aperto Edizioni il lungo racconto paranormal romance Oltre l’oscurità in edizione digitale. Nel settembre del 2013 pubblica in ebook la prima parte della saga romance/erotica/fantasy dei Wendell, L’esilio del re a cui seguirà Il tempo di Luther.
Nel marzo del 2014 pubblica su Amazon il lungo racconto erotico È te che aspettavo. Nel settembre 2014 torna a pubblicare il romanzo di genere romance contemporaneo Ti regalo l’amore, opere selezionata e acquistata dalla Newton Compton Editori che ripubblica il romanzo in edizione cartacea nel 2016 con il titolo Le infinite probabilità dell’amore. Sempre per la Newton Compton, pubblica la novella Doppio di cuori. La collaborazione con la Newton prosegue con il romanzo Hai conquistato ogni parte di me.
Nell’estate del 2017 inizia la sua collaborazione con la casa editrice Delrai Edizioni per la quale pubblica l’artbook Ardenti Deliri e nel marzo del 2018 il romanzo di genere urban fantasy Descendens.
Per saperne di più sul suo mondo e su quest’ultima opera, l’abbiamo intervistata. Godetevi le risposte dell’autrice! 😉
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Prima di iniziare, vorrei ringraziarti per avermi offerto la possibilità di parlare di me ai tuoi lettori. Ti ringrazio dal profondo del cuore. Mi piace definirmi come una ragazza semplice, che conduce una vita ordinaria, senza troppi grilli per la testa ma con una passione che non riesce proprio ad abbandonarmi (o forse sono io che non riesco ad abbandonare lei). Abito da sola, con una gatta vivace alla quale ho dato il nome di una delle protagoniste di un mio vecchio romanzo. Vivo in un piccolo paese alle porte di Roma, dove tutti si conoscono e sanno tutto di tutti. Gestisco come volontaria la biblioteca comunale, attualmente la mia seconda casa. Faccio lavori saltuari, adoro leggere e guardare serie tv. Una vita noiosa, direte voi… eppure io non riesco mai a stare ferma! Tre aggettivi per definirmi? Sicuramente sognatrice, altruista e volenterosa. Un po’ pazza anche, nella mia ordinarietà.
Mai senza…?
Un libro nella borsa. Anche se non è quello che in quel preciso momento sto leggendo, un libro nella borsa mi rende più sicura di me stessa. In qualche modo mi certifica e mi dà padronanza delle cose.
Cosa ti piace leggere?
Nella lettura sono piuttosto onnivora. Leggo di tutto. Dai classici della letteratura, alle autrici più moderne e contemporanee. Molto spesso decido cosa leggere basandomi su quello che provo o sul periodo che trascorro nella quotidianità. E mi sorprendo anche io del modo facile con il quale riesco a passare dal romance al fantasy con uno schiocco di dita.
Se dovessi esprimere tre desideri?
Vorrei che alcune cose della mia vita non fossero andate così come sono andate. Vorrei riavere indietro il mio migliore amico, che ci ha lasciati un anno e mezzo fa. Vorrei poter essere più sicura nelle mie scelte e vorrei finalmente trovare l’amore. Lo so. Sono scontata anche in questo.
La tua vita in un tweet?
Tutto ciò che faccio è il frutto dei miei sogni e della mia perseveranza.
Parlaci del tuo ultimo romanzo. A chi lo consiglieresti e perché?
L’ultimo romanzo in ordine di uscita è Descendens. Un urban fantasy ambientato in Italia. È la storia di una ragazza che si ritrova catapultata in una realtà che non le appartiene e che la spaventa, tra leggende e mostri. Finché non scoprirà che anche lei diventerà un mostro a causa di una maledizione. Il romanzo è rivolto a un pubblico giovane ma anche a persone più mature. E vorrei tanto che il lettore non si soffermasse soltanto all’aspetto fantastico della storia ma leggesse tra le righe. Questo è il romanzo rivolto a chi non ha paura di cambiare, a chi ha il coraggio di prendere in mano la propria vita, a chi sopporta la sofferenza a testa alta. È un romanzo di formazione dove Emma Onofri, la protagonista, sarà costretta a cambiare diventando una volta per tutte un’adulta responsabile.
Come nascono i tuoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?
Noi scrittori siamo dei ladri. È risaputo. Rubiamo alle persone che incontriamo pensieri, fatti e situazioni per poi rielaborarli come meglio crediamo. Dunque sì, c’è qualche collegamento tra i miei personaggi e le persone che mi circondano. E mi riferisco anche a quelle che incontro una volta soltanto nella mia vita. Ma sono molto abile a mascherarle, credo, perché ancora nessuno si è accorto di essersi ritrovato in un mio romanzo.
Le ambientazioni che scegli provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Dipende dal romanzo. Ci sono alcune ambientazioni realmente esistenti (Perugia di Le infinite probabilità dell’amore ad esempio) e alcune invece da me rielaborate o inventate (il paesino di Tiepole di Descendens). Anche per le ambientazioni cerco di mescolare realtà e fantasia, ma è il genere che poi detta le leggi e mi guida più su un piano reale o su uno fantastico.
Come puoi riassumere ai tuoi lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Nel caso di Descendens, come dicevo prima, è un romanzo di formazione. La protagonista si ritroverà a fare delle scelte molto pericolose e decisive, che sanciranno la fine della sua vecchia esistenza per accoglierne una nuova. Non voglio che questo romanzo venga inteso soltanto come una storia fantastica. Il romanzo ha più piani di lettura, e vorrei davvero che il lettore si soffermasse a capirli. Emma e i Maledetti sono ragazzi costretti a diventare presto degli adulti, costretti a scavare dentro di loro e a combattere contro il Male che alberga nella loro anima. Spero che questo messaggi arrivi.
Sei già al lavoro su un nuovo libro?
In realtà su più di uno. Sto lavorando a più storie di genere diverso. Sto sperimentando ancora e nel frattempo leggo, che per uno scrittore equivale ad allenarsi in attesa di partorire una nuova storia.
Silvia Casini
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