Luca Tarenzi colpisce ancora, con un fantasy storico, edito dalla Gainsworth Publishing, ambientato durante il periodo rinascimentale.
Siamo nella Milano del 1499: il Castello Sforzesco è sotto assedio, fuori dall’esercito francese e dentro da un assassino che nessuno può vedere o fermare. La tranquilla esistenza di Giacomo, giovane apprendista di Leonardo da Vinci, viene all’improvviso sconvolta dai segreti del suo maestro, che riportano alla luce enigmi, misteri alchemici, veleni e, soprattutto, presenze mostruose. Salvare la sua amata Cecilia dalle grinfie del Duca di Milano si trasforma in un’impresa quasi possibile di fronte alla folle missione che il caso pare avergli affidato: fermare una creatura che non dovrebbe esistere fuori dagli incubi, ma che sembra ben intenzionata a togliergli tutto ciò che ha importanza nella sua vita.
Il libro è un buon ritratto della situazione politica e sociale dell’epoca, sebbene abbia alcune parti romanzate in quanto devono sottostare alla presenza del fantastico. Interessante è la citazione alla Dama con l’ermellino, ritratto di Cecilia Gallerani, amante di Lodovico Sforza e personaggio secondario della storia.
La trama affronta la tematica della creazione, delle grandi domande che noi, creature nate senza un perché, ci poniamo. Leonardo non è solo il maestro geniale, è anche un creatore in un certo senso fallito, in quanto preso dal suo delirio di onnipotenza : ha “costruito” perché poteva, non preoccupandosi delle conseguenze, almeno, finché quest’ultime non gli hanno distrutto il laboratorio. In un certo senso, quindi, si ripropone il mito di Frankestein e di Prometeo, dell’uomo che sfida il creato in nome della conoscenza, andando però incontro ad un finale nettamente più felice.
I personaggi, costrutti compresi, sono molto umani nelle loro reazioni e vi affezionerete facilmente a Giacomo oppure a Cecilia. Perfino il nemico principale risulta affascinante.
Parlando dell’ambientazione, è limitata soltanto al Castello Sforzesco, ma è giustificata dal fatto che Giacomo non si sposta dall’ambiante.
In conclusione, Di metallo e stelle: L’apprendista di Leonardo è un buon fantasy storico, adatta sia a chi volesse approfondire qualcosa sulla corte di Lodovico Sforza, sia a leggere qualcosa di originale.
Debora Parisi
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