Rachel Sandman è lo pseudonimo dietro cui si firma una ragazza come tante, con la testa piena di sogni e storie in attesa di essere raccontate, ma con i piedi ben saldi a terra. Blogger per passione, ama i libri più di se stessa. Di lei si può dire che non disdegna mai un buon film strappalacrime e dell’ottimo caffè, da cui ha una seria dipendenza. Con questo primo romanzo, Echo, unisce alla scrittura la sua passione per la musica rock e punk.
Noi l’abbiamo intervistata proprio per saperne di più…
Buona lettura!
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Lunatica, disordinata, sarcastica.
Mai senza…?
Mai senza i-pod e cuffie sulle orecchie. Sono sempre con me, sia che io debba uscire per fare pochi passi, sia che io abbia in programma la spesa al supermercato. Devo avere la MIA musica che risuona, che rimbomba, che crea un sottofondo che riconosco e in cui mi ritrovo.
Cosa ti piace leggere?
Sono una lettrice abbastanza onnivora, lavorando in libreria cerco di stare al passo con le uscite editoriali e di coprire più generi possibili ma, di sicuro, i miei preferiti sono i romanzi della narrativa contemporanea e i romance new adult, con qualche salto nella narrativa per ragazzi che, molto spesso, nasconde dei piccoli tesori.
Se dovessi esprimere tre desideri?
Un viaggio negli Usa senza usare l’aereo (per scavalcare la mia insana ansia di essere chiusa in un mezzo volante senza possibilità di uscita per tempi biblici); vivere una giornata negli anni ’70; assistere ad un concerto di Jim Morrison.
La tua vita in un tweet?
Sono troppo pigra per scrivere di me 🙂
Parlaci del tuo romanzo. A chi lo consiglieresti e perché?
Echo è un romanzo che parla di sentimenti, di personalità, di esperienze, di vita, di crescita. Lo consiglierei a tutti coloro che sanno fronteggiare una protagonista spinosa, a chi ama le storie insidiose ma con un sottofondo di dolcezza intrinseca, a chi è pronto non solo a leggere una storia ma a sentirla, vivendo e respirando parti di essa con suoni e musica. Perché, secondo me, la storia che ho scritto si comprende a pieno soltanto con il sottofondo musicale adatto.
Come sono nati i personaggi?
Da un’immagine che mi è apparsa improvvisamente nella testa: due persone che entrano nello stesso posto, in un negozio di musica. I loro lineamenti si sono delineati piano piano, diventando infine quei Sam e Tom che i lettori impareranno a conoscere e che sono stati i miei punti fissi durante tutta la stesura del romanzo.
Le ambientazioni scelte provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Ho cercato di ricreare luoghi e posti il più possibile veritieri e legati al mondo che viviamo e conosciamo. Ho fatto indagini, consultato mappe, misurato distanze quindi direi che sono soprattutto luoghi reali. Il negozio di dischi, l’università, gli spazi aperti … Ogni elemento è il più veritiero possibile e dona alla storia credibilità. L’unico luogo che è sì reale ma, in qualche modo, rispecchia il caos interiore dei protagonisti, ospita gli episodi con scosse e ribaltamenti di fronte, è il Dante, un locale che è volutamente ricco di chiasso e folla, quasi labirintico, un po’ come una bolgia infernale di dantesca memoria.
Come puoi riassumere ai potenziali lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere?
Con il mio romanzo ho voluto, innanzitutto, parlare ai lettori attraverso una protagonista particolare: è stato un rischio, me ne rendo conto, ma Sam è quanto di più puro e concreto io abbia mai potuto realizzare, nonostante le apparenze, nonostante gli spigoli. L’idea di base è sempre stata questa: non giudicare dalle apparenze, cercare di comprendere che ogni persona ha un vissuto, un passato alle spalle che non va sempre capito ma va preso in considerazione e valutato. Inoltre, volevo una storia attraverso la quale far conoscere le mie passioni: ecco quindi che se sono riuscita nell’intento di far andare i lettori a cercare i brani delle playlist, a farli approfondire qualche episodio degli anni settanta, a farli andare a spulciare tra i siti e i travel blogger passati a Boston… sono riuscita nell’intento.
Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?
Sono al lavoro su una piccola chicca che dovrebbe uscire a fine anno e ad una nota figurativa in occasione dei sei mesi dall’uscita di Echo. In più, sì… ho un abbozzo di nuova storia, in parte legata a questa ma con un nuovo fulcro, nuovi protagonisti. Chissà cosa ne verrà fuori…
Silvia Casini
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