Massimo Villa ha pubblicato una raccolta di poesie (Saraceni dagli occhi d’ardesia, Ed. Della Rosa), un racconto su Urania (Il rock uccide la vostra anima, Mondadori), un noir a più mani (Sapore di @lassio, Fratelli Frilli) e un romanzo di fantascienza (Frigo Leader, ERGA), nonché molteplici articoli sui principali siti italiani di videogiochi fin dagli anni Novanta. Conduce e ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di arte e spettacolo su alcune emittenti locali liguri e si occupa di eventi per una grande catena libraria italiana.
In Frigo Leader intreccia abilmente una guerra tra demoni a una costellazione di citazioni musicali, cinematografiche e letterarie.
Per saperne di più lo abbiamo intervistato. Ecco cosa abbiamo scoperto…
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Sono un sognatore pragmatico. Che è una contraddizione in termini, ma che può spiegare anche il terzo aggettivo, e cioè, pigro, visto che non riesco a dirimere la questione fra i primi due. Scherzi a parte penso di essere un simpatico creativo estroverso.
Mai senza…?
Una serie tv! Ormai le preferisco (quasi) ai romanzi. E poi sono fonte inesauribile di ispirazione per scrivere con una visione cinematografica.
Cosa ti piace leggere?
Tempo fa mi divoravo gialli e noir americani, che andavano dritto nel segno, alla Ellroy per intenderci. La fantascienza poi è sempre stata amata, magari con una vena ironica alla Jack Vance. Ecco, direi che ora preferisco divertirmi, quindi le cose che si prendono troppo sul serio non riesco a leggerle.
Se dovessi esprimere tre desideri?
Scrivere la sceneggiatura di Frigo Leader per un film hollywoodiano, incidere un disco di swing anni ‘50 ed essere felice, che dei tre è la cosa più difficile (però ci proviamo).
La tua vita in un tweet?
“Mamma, ho perso l’alieno”.
Parlaci del tuo romanzo. A chi lo consiglieresti e perché?
Frigo Leader è una sorta di parodia di X-files dove sullo sfondo di una guerra fra una razza aliena in trasformazione continua e i classici diavoli dell’ inferno (ma tecnologici) i due detective avranno a che fare con una girandola di situazioni ai limiti dell’assurdo, tra una band punk composta da Mozart, Beethoven e Chopin, scienziati pazzi, jazzisti luciferini, portali da altre dimensioni che in realtà sono elettrodomestici, crooner americani del passato e tante altre cose sempre imbevute di tanti riferimenti cinematografici e musicali. Di certo si ride molto, quindi lo consiglio a chiunque voglia divertirsi, agli appassionati di musica, di fantascienza e di cinema.
Come sono nati i personaggi?
Un po’ alla volta mentre scrivevo. Ho cercato di renderli apprezzabili sia che fossero connotati negativamente o positivamente. In realtà il bello è che nel romanzo la linea di demarcazione fra buoni e cattivi è molto flebile, per cui alla fine si può finire per parteggiare per chi non ti saresti mai aspettato ti sarebbe stato simpatico. Sono comunque tutti vagamente tratti dai mondi a me cari, appunto come la fiction della tv o del cinema, piuttosto la musica.
Le ambientazioni scelte provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Il romanzo si svolge prevalentemente a Varsavia. In realtà dovevo andarci, avevo comprato una bellissima guida e poi invece era andato tutto a monte. Così ho pensato di sfruttarla per dare un background alla trama. Poi il finale si trasferisce a Genova, la mia città, che ho stilizzato nei luoghi come fossero carte del monopoli.
Come puoi riassumere ai potenziali lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere?
A mio avviso Frigo Leader si presta a diverse chiavi di lettura, dipende da chi lo legge e anche il finale, pur compiuto, lascia spazio all’interpretazione. Ho cercato comunque principalmente di divertire e divertirmi, senza dover per forza voler dire qualcosa che non fosse un tributo alle mie passioni.
Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?
Sì, ho in cantiere varie collaborazioni, ma sono anche impegnato a scrivere il secondo romanzo, sempre di fantascienza, ma questa volta abbandonando la vena comica per una più dark.
Silvia Casini
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