Grifondoro: l’ombra del leone

E dopo Serpeverde e Tassorosso, non potevamo non citare la casa più famosa della serie: Grifondoro, culla dei cor di leone. L’intero arco narrativo della serie è basato sul punto di vista di un mentore di questa Casa e non possiamo non notare che lo stesso preside Silente, ex Grifondoro, è piuttosto di parte.

La casata fu fondata da Godric Grifondoro, uno dei quattro fondatori di Hogwarts. Egli non era solo uno dei più brillanti maghi della Gran Bretagna, ma anche un ottimo duellante, sia nella magia che nella spada. Prediligeva qualità come nobiltà d’animo, coraggio e cavalleria. Un fatto curioso fu che il nostro amato mago-cavaliere fu amico di Salazar Serpeverde, mi il loro legame i deteriorò sulla questione delle intolleranze: mentre Godric era aperto ad accettare i nati babbani ad Hogwarts, Salazar era piuttosto xenofobo verso di loro. Di conseguenza, la loro amicizia si ruppe e Godric costrinse il suo ex amico a lasciare la scuola. Osservando il loro rapporto, pare simile a quello di Xavier e Magneto: due amici divenuti nemici in seguito a dispute ideologiche. L’unica differenza è che Magneto vuole far valere i diritti dei mutanti tramite atti di violenza, mentre Salazar discriminava una minoranza a favore della nobiltà purosangue, a cui apparteneva.

Piccola nota storica va alla spada di Grifondoro: vi fu un’accesa disputa tra il fondatore e Ragnuk il Primo, re dei Goblin. Il mago commissionò al goblin una spada magica che, una volta finita, piacque così tanto al re che quest’ultimo tentò di rubarla diverse volte a Grifondoro. Inviò anche un gruppo di suoi seguaci a recuperarla, ma tutti i tentativi fallirono. Alla fine Godric rispedì i goblin da loro re per informarlo che, se avesse provato ancora a prendere la spada, l’avrebbe usata per sterminare lui e tutti i suoi sudditi. Da allora Ragnuk non fece ulteriori tentativi di furto, tuttavia, nella comunità goblin circola voce che fu Grifondoro a rubare la spada a Ragnuk (e non viceversa. Ah, adorabili i goblin). Una mistificazione che continua fino ad oggi e alimentata dalla concezione di proprietà che queste creature hanno sugli oggetti che creano: ogni oggetto non appartiene a chi lo acquista bensì a colui che lo crea, il quale lo cede all’acquirente fino alla morte, quando, l’artefatto dovrebbe tornare al legittimo proprietario, ossia il suo artefice. Forse Ragnuk inventò tale legge proprio per far sì che la spada tornasse a lui oppure ai suoi discendenti. Dunque, questo mito si diffuse e radicò a tal punto fra i goblin che fu una delle cause delle sanguinose ribellioni Goblin scoppiate fra il XVII e il XVIII secolo, circa 600 anni dopo che la creazione della spada.
Insomma, la vita di Godric fu movimentata, tra ex amici che nascondono serpentoni nella sua scuola e goblin assassini innamorati della sua spada… lo sappiamo, detto così suona molto ambiguo.

Parliamo ora della psicologia negativa della casa: i Grifondoro sono stati rappresentati come la casa migliore, con personaggi “buonissimi” ecc. Ecco, in realtà hanno anche loro delle pecche: sono arroganti, impulsivi ed a volte il loro coraggio supera il buonsenso. Come accennato nel focus precedente, ciò che differenza i Tassorosso dai Grifondoro, è che quest’ultimi arriverebbero anche a metodi estremi per realizzare i propri scopi.

Come ha accennato la Rowling stessa, tutte le Case hanno prodotto maghi oscuri, ma solo Tassorosso ne ha prodotti di meno e solo Serpeverde ha ammesso la sua ascendenza oscura. Ebbene sì, ci sono stati Grifondoro malvagi o particolarmente dannosi. Scossi, nostri affezionati lettori?

Partiamo dai meno “inquietanti”: James, Sirius e Lupin. Tutti e tre sono individui coraggiosi, popolari, legati da un’indissolubile amicizia, ma sono tutt’altro che innocenti. Da giovani, erano i classici bulli bellocci, che se la prendevano coi più deboli. Insomma, i nostri piccoli “Simba” sono in parte responsabili per i traumi di Piton, come se non ne avesse abbastanza a casa. Lupin era il più pacato dei tre, ma è colpevole di non aver fatto nulla per cambiarli, temendo un loro rifiuto.

Certo, da adulti sono cambiati, ma non hanno mai chiesto scusa alle vittime o riflettuto sulle loro “bravate”. Sirius inoltre ha sempre disprezzato l’elfo domestico della sua casa, Kreacher, ciò però gli risulterà fatale: l’elfo lo tradirà a favore di Narcissa Malfoy e Bellatrix Lestrange, in quanto lo trattarono con gentilezza. A causa sua, indirettamente Sirius morì, ucciso da Bellatrix.

Morale della storia: se Sirius avesse trattato meglio Kreacher, lui non l’avrebbe tradito. Siate gentili con chi vi circonda.

Ora vi starete chiedendo: perché non è stato citato Peter Pettigrew assieme agli altri malandrini? Perché lui è il peggiore, essendosi macchiato di un peccato mortale: il tradimento. Non sappiamo come il Cappello Parlante lo abbia messo in questa casa, dato che fu proprio la su natura pavida a consegnarlo “al lato oscuro”. Per carità, la paura se usata saggiamente è una buona guida, capace di farci sopravvivere, ma ciò che fece Pettigrew fu spregevole, dato che spifferò a Voldemort la locazione di James e Lily per salvarsi la pelle. Inoltre, servì Voldemort per molti anni, “accudendolo” quando era imprigionato in quel corpo da homuncolus. Nei Doni Della Morte avrà un attimo di redenzione, rifiutandosi di uccidere Harry. A causa di ciò, la mano d’argento regalatagli da Voldemort prenderà vita, uccidendolo.

Morale della fiaba? Silente aveva ragione a dire che il Cappello giudica troppo presto una persona.

Silente. Già, vi preghiamo solo di non preparare i forconi. Non stiamo dicendo che Silente non sia un personaggio positivo, in quanto ha avuto un ruolo rilevante nella trama. Oseremo dire che in realtà la saga è una partita a scacchi tra Albus Silente e Voldemort, dove Harry è solo una pedina.

Perché abbiamo inserito il nostro amato preside nella top dei Grifondoro non proprio esemplari? Per alcune sue scelte.

In primis, da giovane era un ragazzo egoista ed arrogante. Sognava la gloria, ma si trovò imprigionato in una realtà casalinga opprimente, con una sorella ammalata e un fratello mezzo analfabeta. Grindelwald venne da lui quasi come una manna dal cielo: finalmente qualcuno che lo capiva!

Si innamorò di lui e condivise i suoi sogni di sterminio e schiavitù nei confronti dei babbani. Va bene essere innamorati, ma qui si ha non una, ma ben due bruschette sugli occhi!

Ovviamente, solo dopo aver visto la sorella morire, aver rotto i rapporti con il fratello ed essere rimasto da solo, in quanto Grindelwald fuggì, Silente comprese di essere diventato un individuo affamato di potere.

Fu quasi traumatizzato da tale rivelazione e per tutta la vita evitò di ricoprire incarichi politici, riconoscendo di non essere adatto.

Nella saga, pur essendo un personaggio positivo e quasi una figura paterna per Harry, dimostrerà di avere una mente machiavellica e di essere un ottimo tessitore di segreti.

Insomma, questo articolo si differenzia dagli altri, non risaltando i lati positivi della casa, ma al contrario, mette in evidenza quelli più compromettenti. Ciò è stato fatto volontariamente, in quanto per tutta la serie, ci sono stati mostrati solo i lati positivi di Grifondoro, senza analizzare quelli più oscuri. E come si dice, non c’è luce senza oscurità.

 

Debora Parisi

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