Quante volte avete sentito dire che il genio dell’animazione e l’idolo dei bambini, Walt Disney fosse in realtà razzista e antisemita?
Ultimamente ha fatto scalpore la decisione della Disney di vietare ai minori di 7 anni di guardare tre dei suoi classici, ossia Dumbo, Peter Pan e Gli Aristogatti.
Infatti, per la visione dei suddetti cartoon occorre il parental control.
Perché? Sembra che in Peter Pan i membri della tribù indiana di Giglio Tigrato siano stati etichettati come “pellirosse”.
Il problema insito ne Gli Aristogatti? Aver rappresentato il gatto siamese Shun Gon con fattezze orientali.
E Dumbo? Qui, è la strofa di una canzone a essere incriminata.
Eccola: “E quando poi veniamo pagati buttiamo via tutti i nostri soldi”.
Una totale mancanza di rispetto alla memoria degli schiavi afroamericani nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti.
Per queste ragioni la scritta di avvertenza recita: “Questo programma include rappresentazioni negative e/o denigra popolazioni o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono ancora. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo”.
Quindi, il colosso dell’entertainment si tutela e passa la palla ai genitori, chiedondo loro di creare un dialogo costruttivo con i propri figli.
Ma esistono altre sequenze disneyane che potrebbero finire sotto accusa? Certo! Diamo uno sguardo ad alcune delle scene tratte da diversi capolavori disneyani in cui la major di Topolino sembra essersi macchiata di “razzismo”.
Fantasia
Nella sequenza ambientata sul monte Olimpo abbiamo un centauro di colore che pulisce agli zoccoli di un’altra creatura in un’immagine che appare decisamente offensiva. La scena è talmente imbarazzante che è stata eliminata dalle successive riedizioni del cartoon.
Dumbo
I corvi che insegnano al tenero elefantino a volare lasciano pensare a una parodia dei neri dei ghetti statunitensi, tanto che vi è un evidente richiamo a Jim Crow (Jim il Corvo), personaggio di canzoni e poesie emblema della discriminazione razziale.
Il libro della giungla
Re Luigi e le sue scimmie parlano nella versione originale con il tipico accento afroamericano.
Lilli e il vagabondo e Gli Aristogatti
I gatti siamesi presenti in entrambi le pellicole sembrano davvero la caricatura dei tratti somatici e caratteriali del popolo cinese.
I 3 porcellini
Uno dei travestimenti del Lupo cattivo è quello dell’ebreo, con tanto di barba, naso grosso e occhiali.
Sono tutte scene che sembrano offensive, ma va detto che sono state girate in altri tempi, quando i parametri della società erano ben diversi da quelli di oggi.
In anni recenti, invece, hanno fatto discutere la pesciolina nera che canta ne La sirenetta e il ritratto della comunità araba in Aladdin.