Il gusto speziato dell’amore è un libro che parla d’amore, di sogni, e soprattutto di seconde opportunità.
Stella Revel gestisce insieme alla sorella Lisa una libreria galleggiante sul Tevere, oltre alla passione per i libri, possiede anche quello per la cucina, e le ricette culinarie in genere, ed è proprio su questo filone legato al cibo, ai ricorsi e ai libri che si svolge l’intera storia.
Stella, infatti, conduce una doppia vita, se così si può definire.
Oltre a essere un’esperta libraia, è autrice di un libro intitolato Florario rock. Un ricettario particolare, in cui il cibo è legato a doppio filo alla musica e ai ricordi.
Questo libro è diventato un best-seller, ma nessuno sa che è Stella, la scrittrice, poiché è stato pubblicato sotto lo pseudonimo di Josephine Alcott. Un personaggio fittizio di origini italo-australiane, nato da un’idea scaturita quasi per caso quando lei e sua sorella Lisa avevano fatto insieme quello che doveva essere la luna di miele di Stella.
Alla fine, grazie a un serie di fortuite coincidenze, Stella finisce per essere contattata da un’agenzia di produzione televisiva, la Dream Atlas, che la ingaggia per supportare un nuovo format televisivo legato alla cucina e alle ricette.
È proprio qui che incontra, tra gli altri, Gabriele, con il quale le cos’è partiranno tutt’altro che bene.
Nello stesso periodo, Stella, vessata dalla madre e dalla sorella per avere una vita sociale che vada oltre i libri, decide di rispondere ad una mail inviata sul sito del libro Florario rock.
La mail è di un ammiratore, un fan con la passione per l’arte culinaria e non solo, che si firma Howl152.
In realtà Stella non può sapere che dietro quello pseudonimo c’è proprio Gabriele, il suo collega alla Dream Atlas, e, ovviamente anche lui è all’oscuro che dietro allo pseudonimo della scrittrice Josephine Alcott, si celi proprio Stella Revel.
Tra i due tutto sembra andare a rotoli ancor prima di iniziare, per colpa di un tempismo poco perfetto e della grande sfiducia che entrambi nutrono verso le relazioni umane e i rapporti con l’altro sesso.
Anche Gabriele, come Stella, che è stata piantata il giorno delle nozze con una lettera anonima e banale, ha un matrimonio fallito alle spalle.
Nessuno dei due, insomma, per quanto ci sia alchimia, si fida dell’altro, e riusciranno ad aprirsi solo quando scriveranno, celandosi dietro le rispettive identità digitali, fino a che non ci sarà una svolta.
Un evento importante che farà capire a entrambi di non lasciarsi sfuggire questa loro occasione, la loro seconda occasione per essere felici.
Credo che tutti ne meritino almeno una.
Questo libro è stato per me una lettura divertente, leggera, ma anche piena di emozioni. Una storia d’amore spassosa, travagliata, che mi ha ricordato nei toni e negli avvenimenti il film C’è posta per te, con un finale dolce, intenso e romantico.
Ho rivissuto assieme a Stella i suoi ricordi con la nonna Egle, così simili ai miei ricordi di infanzia con la mia nonna materna, ho sofferto con Gabriele per i continui tentativi di stalker della sua ex fiamma psicopatica Carla, che un po’ ricorda Jessica Rabbit.
Ho sentito nel naso il profumo di alcune spezie e nelle orecchie le note della musica e le frasi dei film, soprattutto de Il castello errante di Howl che adoro e che dà il nickname a Gabriele.
Si può dire che io abbia viaggiato fra i quartieri di Roma, pur restando ferma e che abbia sentito col cuore i sentimenti di Stella e di Gabriele, le loro preoccupazioni, i loro battibecchi spassosissimi, le loro speranze.
Credo che un libro questo debba fare: avvilupparci dentro così tanto, come lettori, che quando finisce ne sentiamo la mancanza come se fosse stato un pezzo di storia che ci apparteneva. Questo è quello che è capitato a me leggendo Il gusto speziato dell’amore e in un mondo in cui tutto e frenetico ed effimero è raro trovare un libro che ancora emozioni e diverta così tanto.
L’autrice ha un dono, un talento nel descrivere una realtà vivida e personaggi “veri”, che ti entrano dentro, che ti fanno immedesimare senza sforzo.
Ho adorato il suo romanzo e credo che meriti i migliori riconoscimenti.
Samanta Crespi
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