Se siete amanti del cattivo gusto, del cinema trash duro e puro o delle opere fatte di pura exploitation, di quelle che non perdono tempo a sollazzarvi con situazioni grottesche e una resa tecnica che lascia molto a desiderare, allora non potete mancare al nuovo appuntamento targato Horrible Tapes, a cura della Spaghetti Pictures Italia, la quale fa uscire in dvd un nuovo trittico di titoli da leccarsi i baffi, sempre se siete amanti dell’intrattenimento underground, con galleria di trailer della loro label come extra in ogni supporto digitale.
Un trio di pellicole che arrivano dai decenni passati e che fanno dell’assurdo un loro punto di partenza, giusto per non deludere quegli spettatori esigenti in materia: Invasion of the blood farmers – L’invasione dei contadini assassini di Ed Adlum, datato 1972, Criminally insane – La grassa grossa follia omicida di Ethel di Nick Millard, datato 1975, ed infine Night beast – La bestia notturna venuta dallo spazio di Don Dohler, datato 1982.
Tre diversi punti di vista sul modo di divertirsi di fronte ad un budget cheap e ristretto, vedere per credere.
Invasion of the blood farmers – L’invasione dei contadini assassini (1972)
Il terrore ha preso piede a Westchester, New York, dove una serie di omicidi e sparizioni avvengono inspiegabilmente, gettando nel panico la gente del luogo e facendo brancolare nel buio la legge.
I responsabili di questi omicidi sono un gruppo di contadini che si fanno chiamare Sangorids, i quali sono dediti ad un antico culto che dovrebbe risvegliare la loro regina Onhorrid (Cynthia Fleming); il loro compito primario è rimediare del sangue per il rito in questione e lo fanno drenandolo dal corpo di numerose incaute vittime.
Starà al dottor Roy Anderson (Norman Kelley) portare a galla la verità, cercando di fermare questa follia secolare e sanguinaria.
Quello che ci si aspetta dalla visione di questo film diretto da Adlum è scritto là, testimoniato dalle righe della sua assurda trama, appoggiata su un contesto da mero horror di bassa fattura, ma capace di risvegliare il più antico senso del divertimento e dell’intrattenimento nel migliore dei modi.
Sangue, morti (tra cui anche un cane) e magia nera prendono il sopravvento su tutta la visione, seppellendo così la pochezza recitativa e tecnica che imperversa, in modo da poter vedere in questo film di Adlum determinati elementi cardine su cui si sarebbe poi basato un certo cinema horror che sarebbe venuto. Almeno di questo dobbiamo dargliene atto.
Criminally insane – La grassa grossa follia omicida di Ethel (1975)
Dimessa dall’ospedale psichiatrico, Ethel Janowski (Priscilla Alden) va a vivere a casa di sua nonna (Jane Lambert), in modo da poter riprendere a vivere come ha sempre fatto: ovvero mangiando a perdifiato.
Ma nonostante questo, la donna si vedrà ben presto ostacolata nel suo intento, perché la stessa nonna, per il bene della salute di Ethel, chiude a chiave le dispense, in modo che nel corso della notte quest’ultima non possa ingozzarsi.
Solo che Ethel, presa da un raptus omicida, la uccide e ne occulta il cadavere, in modo da poter proseguire la sua insaziabile esistenza, con lo scopo di ammazzare chiunque tenti di ostacolarla.
Conosciuto anche come Crazy fat Ethel, il film di Millard (che per l’occasione si firma Nick Philips) è un titolo che vive di un vero e proprio culto tutto suo, noto nell’ambito del cinema underground proprio per la folle e assurda trama, divertita e divertente a tutti gli effetti, nonché per la presenza di una Alden iconica quanto improvvisata attrice sul momento.
Nella sua ora scarsa di durata assistiamo ad una vera e propria dozzinale discesa negli inferi della follia, sollazzandoci con la presenza di una ingombrante protagonista psicotica e ai limiti del credibile, esecutrice di una serie di omicidi sanguinolenti, resi da degli effetti speciali minimali e a loro modo spassosi.
Nei panni di un detective citiamo la presenza cult del caratterista George “Buck” Flower (qua sotto pseudonimo C.L. Lefleur), visto in opere più “in alto” come Ritorno al futuro, Essi vivono e Starman.
Il regista Millard e la protagonista Alden torneranno assieme nel 1987 per l’inevitabile sequel, voluto a più voci dal successo cult di questo primo capitolo.
Night beast – La bestia notturna venuta dallo spazio (1982)
Non poco lontano da un una cittadina rurale degli Stati Uniti atterra un’astronave aliena, il cui unico superstite riesce ad uscire prima che il veicolo esploda.
Attratti dall’oggetto non identificato, lo sceriffo Cinder (Tom Griffith) insieme ad altre persone del luogo decidono di perlustrare la zona, in modo da capire bene cosa sia successo.
Quello che trovano ben presto però è la fame di sangue di una creatura venuta da un altro pianeta, che miete vittime a più non posso, dichiarando guerra alla razza umana.
Proprio nel medesimo anno in cui Steven Spielberg commuove milioni di spettatori con la storia dell’alieno buono di E.T. – L’extraterrestre, il regista Dohler decide invece di mostrarci le gesta di un abitante dello spazio dalle intenzioni poco benevole, dedito allo smembramento di gente innocente oppure sparando agli stessi con una micidiale pistola laser.
Ovviamente per mettere in scena tutto ciò ci si affida alla sostanziosa presenza di numerosi effetti speciali, sia ottici che di trucco, rendendo così questo titolo un immancabile appuntamento per chi è in cerca di emozioni forti nell’ambito del cinema trash.
Inoltre c’è da annotare nel film di Dohler la presenza di un sedicenne J.J.Abrams, futuro regista di due capitoli della saga di Star trek e di Star wars, come autore della colonna sonora; e qui c’è veramente da esclamare “chi lo avrebbe mai detto!?”.
Mirko Lomuscio