La strada dei Samouni di Stefano SAVONA con le animazioni di Simone MASSI, presentato in apertura al Festival Internazionale di Ferrara giovedì 4 ottobre e poi in sala dall’8 ottobre distributo dalla Cineteca di Bologna, è Film della Critica designato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, con la seguente motivazione:
«Dopo il racconto in diretta della tragedia in Piombo fuso, testimonianza al presente dell’omonima operazione militare israeliana, Stefano Savona gira un film complementare, legato al ricordo del trauma passato e soprattutto allo sguardo verso il futuro. La memoria della strage (nei disegni animati di Simone Massi) da elaborare e superare per ricostruirsi un possibile avvenire diventa un documentario antiretorico e sensibile, in cui si riflettono tutti i paradossi di un conflitto, dove uomini e donne cercano di sopravvivere alle sue ferite».
Stefano Savona, uno dei documentaristi italiani più riconosciuti a livello internazionale, è stato uno dei pochissimi testimoni di quanto stesse accadendo a Gaza durante Piombo fuso, macabro nome dato a quell’operazione del 2009, e ripreso da Savona per il suo film Piombo fuso, il film realizzato nello stesso anno grazie alle immagini, uniche e preziosissime, girate nella Striscia, riuscendo a superare il confine stabilito dai militari e invalicabile per la stampa.
Ma la storia non finiva lì. Anzi, lì iniziava. Una storia lunga dieci anni, per raccontare la vita di una famiglia, i Samouni, dopo i morti e le distruzioni. Nasce così, dopo una lunga gestazione, “Samouni Road – La strada dei Samouni”, il nuovo film di Stefano Savona che la Cineteca di Bologna porta nelle sale italiane dall’8 ottobre, lavoro che intreccia le immagini documentarie alle animazioni di un grande autore come Simone Massi: ne esce un film capace di vincere al Festival di Cannes il Premio Oeil d’or, assegnato al Miglior documentario e scelto tra tutte le categorie del Festival.
E proprio grazie all’Oeil d’or, inserito nell’elenco ufficiale dei premi idonei per la preselezione agli Academy Awards (è il primo e unico premio francese riconosciuto dall’Academy) La strada dei Samouni competerà alla 91ª preselezione degli Oscar.
Vincitore anche dell’ultima edizione del Salina Doc Fest e scelto come titolo di apertura dal Festival Internazionale a Ferrara, La strada dei Samouni è prodotto da Picofilms, Dugong Films con Rai Cinema, Alter Ego Production, in coproduzione con ARTE France Cinéma, ARTE France Unité Société et Culture.
Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria.
Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite.
Stefano Savona, documentarista pluripremiato in Italia e nel mondo, palermitano trapiantato a Parigi, archeologo e antropologo, che dal 1999 realizza installazioni video (tra cui D-Day, presentato nel 2005 al Centre Pompidou) e gli apprezzati documentari Primavera in Kurdistan (2006), candidato al David di Donatello, Piombo fuso (2009), Premio speciale della giuria Cineasti del presente a Locarno, Palazzo delle Aquile (2011), insieme ad Alessia Porto ed Ester Paratore, vincitore del Grand Prix di Cinéma du Réel e Tahrir Liberation Square (2011), vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento.
Le animazioni sono di Simone Massi, uno dei più affermati animatori indipendenti italiani riconosciuto a livello internazionale, noto per disegnare a mano ogni singolo fotogramma dei suoi cortometraggi che hanno girato in più di 60 paesi del mondo dove hanno raccolto più di 200 riconoscimenti, già autore di cinque edizioni della sigla e del manifesto della Mostra del Cinema di Venezia.
La sceneggiatura è di Stefano Savona, Léa Mysius, Penelope Bortoluzzi; la fotografia di Stefano Savona; il suono di Jean Mallet, Margot Testemale; il montaggio di Luc Forveille; la musica di Giulia Tagliavia.
Il film ha ottenuto il sostegno di Eurimages, Cnc, MibacT – Direzione Generale Cinema, Ciclic, Regione Marche – Marche Film Commission, Île de France, Cineteca di Bologna, Trentino Film Commission, Regione Lazio, Luca Rossi per Produttori Associati e Fondazione Piano Terra Onlus.