Gli ultimi metri sono sempre i più intensi, lo sforzo maggiore viene lasciato alle spalle, lo slancio finale si carica di entusiasmo e orgoglio, ecco il rifugio in bella vista, ci pregustiamo un pasto caldo e una meritata pausa, iniziamo a sostituire le cose tra le mani, i guanti in tasca, il cappello nello zaino, la curiosità al loro posto, non vediamo l’ora di entrare, ne sentiamo parlare da tempo e ora è proprio lì davanti a noi.
D’un tratto la traiettoria si sposta, da un’altura spuntano due uomini, uno molto alto e l’altro alto, entrambi sfoggiano un fisico imponente e un sorriso magnetico, ma uno più dell’altro, emanano un’insolita energia che ci abbaglia, parlano animatamente tra loro a voce alta felici d’essere in alta quota, la loro energia ci raggiunge e si ingloba alla nostra, ci guardano e percepiscono la stessa sensazione, siamo un tutt’uno ormai.
Il rifugio passa immediatamente in secondo piano, ci siamo solo noi, due donne e due uomini avvolti da un velo d’attrazione, sentiamo l’esigenza di conoscerci, gli argomenti ci sono, abbiamo la stessa passione per la montagna, le camminate su e giù per sentieri impervi, d’estate e d’inverno, ci capiamo all’istante.
Ci scambiamo parole sincere, commenti profondi, un sorriso, una battuta, noi saliamo e loro scendono, peccato, vorremmo cambiare immediatamente rotta e aggregarci a loro ma è evidente che noi stiamo salendo, come potremmo farlo così senza un motivo apparente, loro invece potrebbero unirsi a noi per un pasto rigenerante, un’occasione per conoscerci meglio e trasformare delle sensazioni in certezze, suvvia, fate voi il primo passo, fingete di avere fame e aggregatevi a noi, un pranzo in allegria, noi quattro insieme, ma loro hanno già mangiato ci confidano a denti stretti, tuttavia un caffè ci starebbe e anche una bella fetta di torta, ecco fatto, ci voleva così poco.
Stiamo dilatando questo incontro spensierato, sarebbe stato un peccato altrimenti, mi immagino, ognuno per la propria strada con il pensiero invadente che sarebbero potute nascere due grandi storie d’amore, due, non una, ah la fantasia si libra nell’aria, fa le giravolte, piroetta su e giù e costruisce castelli immensi, invece noi qui davanti alla realtà, consci dei pericoli della verità, al bando sogni e congetture, teniamo i piedi per terra e vediamo come andranno le cose, intanto si può dire che la torta è eccellente ed è già qualcosa.
Elisa Bollazzi
© Riproduzione Riservata