L’enigma dell’ermellino: recensione

Buongiorno cari lettori! Oggi parliamo del romanzo di C.C. Omell: L’enigma dell’ermellino.

Durante una visita al museo, Andrea e Gaia, due ragazzi di undici e otto anni, finiscono in un buio deposito, dove incontrano una donna vestita in abiti rinascimentali. Si tratta di Cecilia Gallerani, la dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, evasa dalla propria cornice perché allertata dall’assenza del suo animaletto. I bambini si offrono di aiutare la strana signora nella ricerca dell’ermellino scomparso, ma la storia ben presto si complicherà. Passando di quadro in quadro, i due giovani galoppano attraverso capolavori della pittura, perdendosi in un mondo fatto di colore e disegni. I quadri di Arcimboldo, Van Gogh, Munch, Dalì e De Chirico sono ambienti vivi, popolati da personaggi che si muovono, respirano e che parlano! Modelli affascinanti e misteriosi, buoni e cattivi, generosi e infidi, sinceri e bugiardi, che metteranno alla prova la forza d’animo e le risorse emotive di Andrea e Gaia: due ragazzi cresciuti in un mondo di prevedibile e comoda razionalità, ora a contatto con l’imponderabile. Dovranno mettersi in gioco, investendo tutto il coraggio, la fantasia e l’umanità di cui sono capaci.

Dovranno accettare quello che a prima vista sembra impossibile (ma è davvero impossibile?) e scontrarsi con eventi imprevisti: tempeste e maremoti di colori ad olio, congiure di quadri e battaglie cromatiche.

In questo romanzo si intrecciano così tante storie e così tante emozioni che è difficile descriverlo senza iniziare con una parola: affascinante! E’ una storia meravigliosa dalla prima all’ultima pagina, ti prende a ogni capitolo e non ti abbandona finché non lo finisci. La storia dell’arte è sempre stata molto interessante dal mio punto di vista, invita chi guarda a scoprire un pezzo d’anima dell’artista e soprattutto uno squarcio di contesti storici importanti. Qui la trama si intreccia perfettamente con le opere d’arte che incontriamo, prima tra tutti La dama con l’ermellino di Da Vinci, L’urlo di Munch, Autoritratto di Van Gogh e molti altri.

I personaggi sono caratterizzati in modo inaspettato, soprattutto le opere d’arte prendono caratteristiche molto peculiari dei loro artisti in modo da far incuriosire il lettore ancora di più. I protagonisti sono molto simpatici, soprattutto la piccola Gaia che con la sua insistenza e la sua arguzia si intromette sempre dove non dovrebbe!

Andrea invece a tratti ha un’intelligenza assurda e a tratti una stupidità acuta da far venir voglia di sbatterlo al muro. Tra le opere d’arte la mia preferita è sicuramente L’urlo che non smette di gridare davvero provocando i nervi a tutta l’allegra brigata! Fantastico!

L’autrice utilizza un tipo di narrazione molto scorrevole e soprattutto un linguaggio molto semplice adatto ai ragazzi a cui è destinato. Non è semplicemente un libro per bambini, mi ha catturato già dal primo dipinto, perché è davvero un viaggio nell’arte effettuato tramite un racconto fantastico. E’ un romanzo che ti cattura e proietta immagini nella tua mente come fossero vive. Un’idea brillante, intelligente e innovativa, un connubio perfetto tra fantasy ed arte.

Molto fluido da leggere, è anche un modo innovativo per apprendere di più sui quadri famosi e in generale sulla storia dell’arte! Consigliato a tutti, grandi e piccini!

Buona lettura!

 

Giulia Paternò

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