Indora
l’estate dei Santi
nella veste d’aria del fiume
che s’inebria di mare
tra il reticolo tremulo
diramato dal sole sul fondale
sopra la scia che slucciola sull’acqua
e all’orizzonte si inabissa.
S’illumina
la scura figura di donna-
scende lenta alla riva
e sulla battigia curva cammina
abbracciando il suo mare
che increspa respiri di ricordi.
E quando smerigli di luce
smagliati dalla filigrana
dell’oro feriscono gli occhi,
sul morbido letto di sabbia
stanca s’abbandona-
-eppure- quell’azzurro
ancora le appartiene:
riempie e stringe pugni d’arena.
E come
lucertola al tepore
del sole s’acquieta,
chiude gli occhi e sorride…
Testo di Danila Oliveri