Marco Pollini è un regista cinematografico e sceneggiatore italiano.
Inizia come produttore discografico dal 1999, producendo più di 3.500 brani musicali e video musicali girati in Italia, Stati Uniti e Sud America, prediligendo la Dance, Latino e Chill Out, di vari artisti tra cui Marie Claire D’Ubaldo, Lola Ponce, Corona, Fatblock, Nick Sushi, Tempo Rei, Fatman Scoop, Gerardina Trovato, Federico Poggipollini, Riccardo Polidoro e tanti altri.
Nel 2013 gira il documentario La Playa, una co-produzione italo-colombiana che racconta la storia di alcuni bambini di una zona molto povera di Barranquilla, Colombia aiutati solo dalle fondazioni private tra cui quella di Shakira, Fundacion Pies Descalzos, mentre nel 2015 esordisce nel suo primo lungometraggio, Le badanti, prodotto dalla Ahora! Film che partecipa al Miami Italian Film Festival e al Bucaramca Film Festival in Colombia.
Nel 2017 scrive e dirige Moda mia, film girato in Sardegna presentato poi al EFM Berlinale 2017, al Festival del libro e del racconto organizzato da I Bambini di Truffaut, al Catholic Film Festival di Seoul, Corea e al Festival Urapan in Messico.
I suoi film prediligono temi sociali, il racconto degli ultimi, dei derelitti della società, di chi lotta ogni giorno e spesso ce la fa. Dalle badanti extracomunitarie che arrivano in Italia lasciando tutto per badare ai nostri anziani, al ragazzino che lotta contro il padre padrone in una Sardegna rurale e sogna di diventare uno stilista, dalla psicopatica che vuole vendicarsi di chi gli ha provocato dei traumi adolescenziali all’oratore che si inventa un lavoro in una Napoli dura, ma anche romantica .
Nel giugno 2018 scrive il suo primo libro, Come fare un film indipendente e uscirne vivi. Diario di bordo di Moda mia, con aneddoti inediti sul suo secondo film Moda Mia.
Nel 2019 esce nelle sale Pop Black Posta, un thriller psicologico con protagonista Antonia Truppo.
Nel gennaio 2020 esce Una storia d’arte, poi bloccato dal Covid, un film scritto da Gianfranco De Muri che e’ realizzato con soli attori emergenti della scuola di recitazione Ahora! Actor Lab.
Il 6 maggio 2021 esce il suo nuovo libro, il suo primo romanzo, L’oratore, per Santelli Editore.
Per saperne di più sulla sua ultima fatica letteraria, lo abbiamo intervistato.
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Testardo, diretto, pesante.
Mai senza…?
Mai senza il mio computer portatile e un block notes, ogni occasione è buona per lavorare e scrivere.
Cosa ti piace leggere?
Di tutto, dai volantini pubblicitari, agli spam delle e.mails, ai libri di tutti i tipi.Ogni occasione, ogni testo può essere utile per imparare, inventare o creare qualcosa di nuovo.
Se dovessi esprimere tre desideri?
Realizzare almeno 1 film all’anno per i prossimi 20 anni. Scrivere una buona sceneggiatura ogni 2 anni e 1 nuovo libro ogni 3 anni. Diciamo che sono 3 desideri correlati.
La tua vita in un tweet?
Ancora più corta di in tweet: una vita benedetta da Dio.
Parlaci del tuo libro. A chi lo consiglieresti e perché?
A tutti i ragazzi e ragazza dai 15 anni in su. È un libro di speranza, di riscatto, di rinascita. Per fargli capire di credere in loro stessi, Di provarle tutte, di non arrendersi. E di pensare che attraverso l’arte si possa vivere onestamente.
Come nascono i tuoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?
Spesso nascono da persone che ho incontrato o da esperienze personali.
Le ambientazioni che scegli provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Anche quelle sono posti che ho visto, che mi hanno affascinato, oppure da un sogno che ho fatto.
Come puoi riassumere ai tuoi lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Una storia molto originale e con vari punti si svolta. Come diceva Aristotele, un racconto dovreste essere logico ed imprevedibile. Penso di averlo fatto con L’oratore Non voglio tramettere messaggi, vorrei solo intrattenere, far divertire e semmai aprire una nuova strada raccontando una storia con un diverso punto di vista.
Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?
Sono al lavoro su una sceneggiatura, ma non su un romanzo, quello fra tre anni.
Silvia Casini
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