Racconti horror: intervista esclusiva allo youtuber Amico Diverte

Buongiorno, nostri affezionati lettori, oggi abbiamo intervistato Amico Diverte, il cui canale YouTube tratta principalmente di audio racconti horror e fantasy, scritti di suo pugno.

Ciao Fabrizio, parlaci di te e delle tue passioni. Come è nato il tuo canale e soprattutto perché hai scelto tale nome?

Ciao! Sono un ragazzo di 33 anni a cui piacciono il cinema, l’horror, la musica, il trekking e i videogiochi. Mi piace imparare cose nuove e per questo sono appassionato di cultura e documentari. Il mio canale “Amico Diverte” è nato nel 2011 come secondo canale; sentivo il bisogno di aprire un canale dedicato all’intrattenimento, dal momento che il mio primo canale parla di informatica. Un tempo quest’ultimo aveva un altro nome e la prima parte di esso era “amico”; questo è il motivo della scelta del nome del secondo canale, volevo mantenere una parte del nome, per cui ho aggiunto qualcosa che facesse pensare al divertimento, all’intrattenimento. Ho provato più volte ad inserire qualche video a tematica horror, ma solo di recente ho deciso di trasformare l’intero canale e di trattare il mistero come tematica principale.

Hai fatto esperienza da doppiatore?

Nessun tipo di esperienza professionale in questo senso, né come doppiatore, né come attore di teatro, ma da bambino mi divertivo ad inventare e a recitare storie di avventura comiche. Ho continuato con questa passione fino alle superiori, per cui immagino di aver fatto un po’ di pratica involontariamente.

Che generi letterari preferisci?

Mi piace la letteratura fantasy e horror, anche se ammetto di essermi un po’ impigrito. Tanti anni fa leggevo sicuramente di più.

Quali critiche sui tuoi racconti ti hanno fatto durante questi anni?

Devo dire che fortunatamente ne ho ricevute veramente poche. Quella che mi viene fatta più spesso è sul fattore durata; vorrebbero che creassi storie più lunghe, ma con la frequenza di pubblicazione che ho è molto difficile. Inoltre, non mi piace allungare appositamente le storie quando sento di averle concluse. Altre critiche riguardano la superficialità sulla cura della trama, vorrebbero più dettagli e personaggi più curati, un po’ come si fa nei libri.

Qual è il tuo racconto preferito?

L’isola delle creature. Nonostante non sia il racconto preferito di chi mi segue, a me è piaciuto molto scriverlo, recitarlo e montarlo. E’ stato uno dei lavori più difficili, pieno di dettagli, e i collaboratori hanno fatto in modo che tutto fosse proprio come lo avevo immaginato in partenza. Di solito, quando scrivo le storie, ho in testa un certo tipo di montaggio e di risultato, ma alla fine riesco a tirar fuori solo il 60-70% di ciò che avevo immaginato. Se fossi un regista e avessi a disposizione scenografie, attori e risorse quasi illimitate, sarebbe diverso; cercherei di ottenere il meglio da ogni singolo dettaglio, anche perché sono molto pignolo di natura.

Hai collaborato con qualcuno? Se sì, puoi citarci alcuni esempi?

Ho collaborato con tantissime persone e sono nate fantastiche amicizie. Collaboro tantissimo con il canale Mortebianca e con quello di Horror Side. Per quanto riguarda collaborazioni in altri canali sono molto contento di tutti i lavori, ma in particolar modo sono onorato di aver recitato un ruolo in una serie di Paranormal Zone e di aver fatto con loro una particolare storia divisa fra i nostri due canali.

Cosa ne pensi del clima youtuberiano? Qualcosa si può ancora salvare?

YouTube è pieno di canali e di persone che creano cose. Dal momento che in tantissimi hanno aperto un canale è normale che ci siano creatori di contenuti di tutti i tipi, dai più bravi e onesti fino ad arrivare a coloro che per far parlare di sé sono disposti a tutto, anche a perdere la dignità. Attualmente noto che in molti si concentrano solo su alcuni grandi canali, come se non esistesse altro sulla piattaforma. Sento spesso persone dire ad esempio: “Ormai su YouTube c’è solo quello…”, ma in realtà la piattaforma dà spazio a tutti ed è possibile trovare qualsiasi cosa. Se non piace un argomento o un certo tipo di creator, basta cercare altro e sono sicuro che chiunque riuscirebbe a trovare canali che rispecchiano i propri gusti.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Continuare a realizzare tantissime storie. Spero di superare ampiamente il numero di 1.000 storie inventate e narrate.

Hai mai pensato di racchiudere i tuoi racconti in un libro?

A volte ci ho pensato, chissà se un giorno mi verrà in mente di farlo.

Che consigli daresti ai narratori in erba?

Di fare tantissima pratica, di impegnarsi a migliorare l’espressività e la dizione. Guardatevi film e serie tv doppiate in italiano dai nostri bravissimi professionisti e concentratevi sulla loro tecnica e dizione. Inoltre, è necessario dotarsi almeno di un microfono decente, la qualità audio conta molto. Se poi i narratori sono anche scrittori posso dire loro questo: non abbiate paura. Ho ricevuto e letto alcuni lavori da scrittori che non hanno mai avuto il coraggio di mostrare il proprio lavoro per paura di essere giudicati male o rifiutati. Sappiate che si fallisce solo quando si smette di provare e un lavoro tenuto in un cassetto equivale ad un fallimento. Per cui, cosa avete da perdere? Mostrando il vostro lavoro vi esporrete alle critiche, è vero, ma sono proprio quelle che vi aiuteranno a capire se state sbagliando qualcosa e come potete rimediare. Inoltre, mi sento di dire questo: la creatività è tutto nella scrittura, sicuramente, ma è importantissimo anche studiare la grammatica e curare l’italiano altrimenti sarà impossibile comunicare al meglio con lo spettatore.

Ti piacerebbe fare il narratore per conto di case editrici?

Non ci ho mai pensato, attualmente non credo di essere interessato, ma in futuro… chissà!

 

Debora Parisi

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