Diretto da Marc Foster (Neverland – Un sogno per la vita) e interpretato da Ewan McGregor (Fargo), il nuovo emozionante film Disney in chiave live action Ritorno al bosco dei 100 acri racconta le vicende di Christopher Robin: il bambino che aveva vissuto tante avventure con i suoi vivaci e adorabili animali di pezza, ora è cresciuto e ha smarrito la via. I suoi amici d’infanzia dovranno avventurarsi nel nostro mondo per aiutarlo a ricordare il bambino affettuoso e spensierato che vive ancora dentro di lui. Il film arriverà nelle sale italiane il 30 agosto 2018.
Diventato adulto, Christopher Robin è intrappolato in un lavoro stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’ sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende, permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua infanzia, quando non fare niente era considerata la cosa migliore al mondo. A causa di uno spiacevole contrattempo con la valigetta di Christopher Robin, Pooh e i suoi amici, inclusi Pimpi, Ih-Oh e Tigro, escono dalla foresta e si avventurano a Londra per restituirne l’importante contenuto… perché i migliori amici sono sempre pronti ad aiutarti nel momento del bisogno.
Il cast del film vede la partecipazione di Hayley Atwell (Agent Carter) nel ruolo della moglie di Christopher Robin, Evelyn, di Bronte Carmichael nel ruolo della figlia Madeline e di Mark Gatiss (Sherlock) nel ruolo di Keith Winslow, il capo di Robin.
La sceneggiatura è firmata da Alex Ross Perry (Golden Exits) e da Allison Schroeder (Il Diritto di Contare), su un soggetto dello stesso Perry basato sui personaggi creati da A.A. Milne. Ritorno al Bosco dei 100 Acri è prodotto da Brigham Taylor e Kristin Burr, mentre Renée Wolfe e Jeremy Johns sono i produttori esecutivi.
Il legame tra Disney e i personaggi creati da A.A. Milne ebbe inizio nel 1966, quando lo studio distribuì il cortometraggio d’animazione Winny-Puh orsetto ghiottone, tra i cui personaggi appariva anche Christopher Robin, che fu poi seguito dai cortometraggi Troppo vento per Winny-Puh e Tigro e Winny-Puh a tu per tu, oltre che da numerosi lungometraggi cinematografici e contenuti direct-to-video.
“Trasporre in un lungometraggio una storia semplice con il compito di trasmettere un messaggio positivo, può migliorare la propria vita”, spiega il regista candidato al Golden Globe® Marc Forster. “Le cose più semplici della vita sono quelle che ci rendono più felici. In Ritorno al bosco dei 100 acri vediamo un uomo che ha perso di vista la propria umanità e che si ricorda della parte migliore di sé solo quando si riconnette con la sua infanzia, la fantasia e la capacità di stupirsi. Quando ritrova il suo spirito migliore la sua vita si arricchisce, si ricorda che le cose più semplici non devono essere trascurate o dimenticate”.
L’idea di dare vita a una storia completamente nuova interpretata da questi personaggi classici, ambientata dopo tanti anni da quando si erano salutati nel Bosco dei 100 acri in realtà risale a 15 anni fa, quando il produttore Brigham Taylor, che all’epoca era un dirigente della Disney, la presentò allo studio. L’idea non fu subito presa in considerazione perché in quel momento c’erano altri progetti su Winnie the Pooh.
Dopo tanti anni, durante un meeting di lavoro, la storica dirigente della Disney Kristin Burr ha incoraggiato Taylor a rispolverare il vecchio progetto su Christopher Robin, così hanno iniziato a lavorare insieme a questa idea.
Una volta che la sceneggiatura è stata messa a punto, Taylor e Burr si sono rivolti a Marc Forster affinché dirigesse il film. L’apprezzato regista, noto per la sua eclettica gamma di film fra cui Neverland – Un sogno per la vita, Quantum of Solace e Il cacciatore di aquiloni, è sempre stato un fan dei film Disney live action e si è subito interessato a questa storia, caratterizzata da un realismo magico, che secondo lui aveva il potenziale di diventare un film artistico e ricco di emozioni e divertimento.
Trovare qualcuno per impersonare Christopher Robin da adulto non è stato un compito facile per i filmmaker. Il bambino immortalato dalle iconiche illustrazioni di E.H. Shepard, seduto sul tronco accanto al suo migliore amico, ormai è diventato un marito amorevole e un impiegato laborioso presso la Valigeria Winslow, ma le responsabilità della vita gli hanno fatto dimenticare la sua infanzia felice e ha perso di vista la persona che era un tempo.
“Sono rimato affascinato dal copione e mi piaceva il fatto che Christopher Robin in questa storia ha la mia età e che Winnie the Pooh torna da lui in un momento difficile della sua vita”, racconta Ewan McGregor, “l’ho trovato molto toccante”.
Nel corso di questa nuova avventura Winnie the Pooh, che spesso esterna riflessioni profonde come “Dicono che niente sia impossibile, ma niente io lo faccio sempre”, diventa un mezzo attraverso il quale Christopher Robin ritrova se stesso e ricorda le cose che hanno davvero valore, cose che possono ancora far parte della sua vita di adulto.
“Pooh è il veicolo perfetto perché attraverso la sua immagine, il suo atteggiamento e la sua personalità, incarna il piacere di stare insieme alle persone a cui vogliamo bene per fare insieme le cose che ci piacciono, senza essere distratti da ciò che conta meno”, spiega il produttore Brigham Taylor.