Ciao a tutti, oggi in questa nuova puntata di Interviste Impossibili ci addentreremo nei meandri dello spazio.
Stefano Mossa ci illustrerà la nascita di una delle pagine divulgatrici scientifiche italiane interessate all’astronomia e all’astrofisica: Spazio Penultima Frontiera.
Ciao Stefano parlaci un po’ di te e di come è nata SPF.
Ciao Debora, che posso dire di me? Dall’età di 8 anni ha iniziato a scoprire il cielo, con la Luna, i pianeti e le stelle…da allora è stato un continuo “work in progress”, leggendo riviste e comprando enciclopedie. Oggi sono un Medico Veterinario, ma continuo a scrutare il cielo, come quel bambino di 8 anni. Oggi Spazio Penultima Frontiera è coordinato dal team di amministrazione formato dal sottoscritto, dalla co-fondatrice Simona Serafini e da Rossana Miani del Gruppo Astrofili Maserà – Padova. Abbiamo avuto altri collaboratori in passato e li ricordiamo sempre durante ogni anniversario dalla nascita del gruppo. Come ben sai, da nostre precedenti chiacchierate private, SPF è nato quasi da uno spiacevole divorzio. Io e un altro membro dello staff eravamo iscritti a un altro gruppo su Facebook, gruppo che inizialmente, era qualcosa di meraviglioso. Si era creata un’armonia che però con il tempo si è deteriorata. Con alcuni personaggi che si sono messi “di traverso” siamo stati espulsi. Un po’ ritengo però che la causa fosse da imputare alla decisione di creare una pagina che “affiancasse” questo gruppo. All’inizio ho convissuto tra il gruppo dove ero ospite e quello che stavo allestendo, ma ancora non era nato SPF. Solo in seguito al deteriorarsi e alla fine del rapporto con l’amministratore dell’altro gruppo, SPF ha iniziato a concretizzarsi e questo grazie al contributo di Simona Serafini, la quale mi aveva dato delle indicazioni su come realizzarlo. Il tempo di qualche ora e si sono formate sia la Pagina che il Gruppo di SPF e alla fine queste sono diventate, rispettivamente, l’archivio e il luogo di discussione con gli iscritti. Nella prima abbiamo diversi articoli, servizi fotografici, schede su alcune stelle, una tesina sulla Luna (utilizzata per una presentazione di fine anno in una scuola media da una studentessa)…materiale che è stato prelevato e tradotto per una scuola in Indonesia per delle lezioni scolastiche, video documentari, prodotti sia da noi di SPF (incluso te Debora) sul Sistema Solare, sia da astrofisici che hanno concesso la loro conoscenza per realizzare una serie di 29 puntate di Astrofisica realizzate per una comprensione semplice anche per chi è meno ferrato in materia. Nella seconda abbiamo un altro archivio, dove sono presenti articoli e i numeri di una rivista di nostra produzione, SPF Magazine, ed è la sede di ritrovo degli iscritti, dove avvengono le discussioni e la pubblicazione di argomenti, anche con l’aiuto di persone esperte e professionalmente inserite nel campo, e di foto, soprattutto degli astrofotografi iscritti, e dove occasionalmente ci si riunisce per partecipare a QUIZ relativi alla materia e per rinfrescare la memoria o imparare nuovi concetti…e c’è spazio anche per video interviste che certo richiamano molto di più l’attenzione del pubblico. Oggi SPF è seguito da alcuni giornalisti e diversi astrofisici e questo non può che farci piacere.
Parlaci della rivista SPF Magazine. Hai mai pensato di farne una versione cartacea?
Oggi siamo riusciti ad archiviare diversi argomenti e in quasi 5 anni abbiamo anche realizzato SPF Magazine, rivista inizialmente nata con la raccolta di notizie in rete, concentrandoci in particolare sugli articoli che erano particolarmente curati in esterno su altre pagine e di cui verificavamo la correttezza delle informazioni. Oggi viene prodotta con il contributo di chi è iscritto e che fornisce il proprio materiale di divulgazione…il che lo rende realizzato proprio con chi è iscritto nel Gruppo. Abbiamo una versione digitale e gratuita scaricabile in pdf, che meriterebbe di diventare cartacea e al cui progetto ho pensato diverse volte… al momento deve confrontarsi con la concorrenza, molto più professionale, che paradossalmente pubblica gratuitamente in rete pur essendo anche in edicola, e a cifre considerevoli, consapevole di avere un vasto numero di lettori che non sempre sa come usare internet. Non mi spiacerebbe vederla in edicola un giorno.
Qual è la vostra linea editoriale?
La nostra linea editoriale è puramente divulgativa, abbiamo cercato di riunire diverse branche della materia, compreso quella meno seguita della radioastronomia, ci occupiamo di tutto quello che è “notizia proveniente dallo spazio”, sia nel campo della ricerca scientifica, esplorativa, umana e automatica, dal Sistema Solare e dallo Spazio oltre i suoi confini, fino a dove è possibile esplorare con occhi e strumenti scientifici. Abbiamo scelto di tenere fuori la questione UFO perché le teorie di sedicenti “esperti” ha spesso portato a liti furibonde che hanno rovinato l’armonia all’interno di vari gruppi. Chiediamo solo a chi pubblica di aiutarci seguendo le linee guida del nostro regolamento interno e a non copiare da altri post di Facebook ma di focalizzare su notizie provenienti dalle fonti affermate, che sono le stesse dalle quali hanno origine le notizie. In genere sono le Agenzie Spaziali di tutto il mondo le nostre fonti ma non trascuriamo il lavoro svolto da giornalisti che hanno sposato il nostro progetto e che ci affiancano in questa “cavalcata” in rete.
Ti è mai capitato di avere “infiltrati” bizzarri nella pagina?
Infiltrati bizzarri? Soprattutto all’inizio, da diversi mesi navighiamo in acque tranquille, credo che li abbiamo messi un po’ in silenzio…ma di gente strana ne abbiamo incontrata: dai politicamente fissati che volevano che conquistassimo lo spazio prima di essere superati in tecnologia da chissà quale entità aliena ai classici fissati con gli alieni, tra cui uno che diceva di essere in contatto con queste creature ai terrapiattisti da poco saliti alla cronaca per un convegno che tutto era fuorché quello e a quelli che volevano pubblicare per forza e a tutti i costi e che protestavano se non accettavamo il loro lavoro, accusando altri di essere “maltrattati” abbiamo incontrato gente fanatica, con manie di persecuzione e egocentriche, tutte queste persone le abbiamo mandate via per il quieto vivere della comunità; noi non siamo obbligati a dover ricevere dagli altri il loro “modo di vivere” SPF esiste perché DIVULGA e ognuno da, o prova a dare, il suo contributo per il gruppo che non è nato con fama a fini personali abbiamo avuto anche gente che è andata via “sbattendo la porta” perché ci consigliava cosa fare,ci hanno rimproverato che in “democrazia” ognuno è libero di parlare, questo è giusto, ma non è giusto se ha fine al disturbo. In un’aula si segue una lezione, è tuo diritto seguirla o no, non entrare e disturbare. E chi decide cosa divulgare, siamo comunque noi di SPF. Non obblighiamo nessuno a seguirci, abbiamo una passione e la coltiviamo. Chi vuole fare altro, e vuole qualcosa di costruttivo, produce altro.
Quali sono i vostri progetti futuri?
I progetti futuri dipenderanno dal tempo e dai sacrifici cui le difficoltà del quotidiano ci mettono incontro l’idea era di avere un SPF in inglese, visto che ci seguono anche dall’estero per il momento c’è l’intenzione di completare i video sul Sistema Solare di nostra produzione.Con l’imminente arrivo del 50° anniversario di Apollo 11, primo sbarco umano sulla Luna, stiamo iniziando con l’autrice dell’idea Federica Ardigò, la produzione delle prime T shirt della serie, poche le maglie ordinate ma buone e care (ahimé), e verso Settembre ci sarà quella in ricordo del lancio della prima delle due sonde Voyager, dal 1977 ancora in funzione per quanto ne sappia, ma che poco per volta smetteranno di funzionare per raggiunti limiti di età e quando i loro generatori RTG (generatori di isotopi radioattivi – Radioisotope Thermoelectric Generator) cesseranno di funzionare.
Debora Parisi
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