Ornella De Luca è nata a Messina, dove si è laureata in Teorie e tecniche della comunicazione giornalistica e dell’editoria. Ha pubblicato La consistenza del bianco (Onirica Edizioni, 2015), Il sacrificio degli occhi (Onirica Edizioni, 2016), I colori del vetro (Rizzoli, 2017) e La sposa promessa: Amori e intrighi alla corte dei Tudor (Libromania).
La sua bellissima saga, The orphanage series (Adesso apri gli occhi, L’ultima lanterna della notte, La stazione dei bagagli smarriti), ha attirato la nostra attenzione e dopo averla letta ce ne siamo innamorate. Se volete saperne di più, non perdetevi quest’intervista!
Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…
Sognatrice, tenace e fedele.
Mai senza…?
Un buon libro sul comodino!
Sono piuttosto onnivora e lunatica nelle mie letture, dipende da ciò che mi va di leggere in quel determinato periodo. Eppure prediligo i romance storici e contemporanei e i gialli.
Vorrei una casa davanti al mare, le persone che amo accanto a me e un pizzico di fortuna, che non guasta mai.La tua vita in un tweet?
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Voltaire.
Parlaci della tua serie. A chi la consiglieresti e perché?
La The orphanage series è rivolta a un pubblico che ama ancora sognare e che crede che,oltre il buio, si trovi sempre la luce.
Come sono nati i personaggi?
Il primo a nascere è stato Homer, di Adesso apri gli occhi, gli altri suoi amici e fratelli sono venuti di conseguenza. Volevo creare un gruppo che fosse affiatato ma eterogeneo, e che ogni individuo avesse caratteristiche proprie, e con questo intendo pregi e difetti. Daniel de La stazione dei bagagli smarriti lo vedo molto simile a me, una sorta di mia versione al maschile, è intelligente, buono e gentile con tutti, ma troppo dipendente da ciò che gli altri pensano di lui.
Le ambientazioni scelte provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
La stazione dei bagagli smarriti non è solo il titolo del romanzo, è anche la principale ambientazione del libro. Un luogo che è anche e soprattutto il crogiolo delle speranze e dei sogni del protagonisti. Quindi direi che è sia reale, sia immaginario.
Come puoi riassumere ai potenziali lettori la saga? Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere con questa serie?
Con la serie The orphanage volevo dare un messaggio di speranza. Il passato non si può cambiare, ma le persone che ci amano possono riempire il vuoto e offrirci un futuro degno di essere vissuto. Tutti i protagonisti hanno qualcosa da dimenticare, e lo faranno grazie all’amore.
Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?
Silvia Casini
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