Tuo, Simon: recensione

Simon Spier è un diciassettenne che nonostante la sua vita con i suoi amici e la sua famiglia vada bene ha un enorme segreto: è gay.

Troverà in Blue, un ragazzo anonimo con cui avrà una corrispondenza online, la possibilità di essere se stesso e di innamorarsi per la prima volta.

La vita di Simon cambierà radicalmente quando un ragazzo della sua scuola troverà le sue e-mail e minaccerà di farle conoscere a tutti se non lo aiuterà con un favore che ,però, metterà a rischio il rapporto con i suoi amici. Smanioso di scoprire l’identità di Blue e temendo di perderlo, Simon, si ritroverà con le spalle al muro.

Tuo, Simon, nella versione originale Love, Simon è un film che affronta temi che per un adolescente non sono per niente insignificanti come il primo amore, l’amicizia, il bullismo e la scoperta di se stessi.

Temi che vengono affrontati dal regista Greg Berlanti con una sensibilità e lucidità che lascia stupiti. Il film viene raccontato senza cadere nel facile moralismo usando un tema complicato come l’omosessualità.

Il cast e la magistrale sceneggiatura rendono Tuo, Simon un film piacevole e intelligente da far vedere a tutti i genitori che rischiano di prendere sotto gamba o addirittura, purtroppo, ignorare i problemi dovuti ai conflitti interiori dei propri figli poiché possono essere loro malgrado dei deterrenti alla crescita dell’identità del proprio figlio, come il padre di Simon virile ma bonario che con le sue battute e con la sua figura mette in difficoltà involontariamente il proprio figlio dal fare “coming out”.

 

Valerio Panzolini

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