Prosegue la recensione della saga di CurseBreakers di Brigid Kemmerer: la storia della ragazza con una paralisi cerebrale infantile che diventa principessa di un regno fantastico e lontano.
Sto parlando di Un cuore così impavido e spezzato.
Ritroviamo Harper, la quale è riuscita a spezzare la maledizione che imprigionava il Principe Rhen e a impedire che il regno venisse distrutto. Ma i guai non sono finiti: si mormora infatti che egli non abbia diritto al trono, che la Principessa Harper di Disi sia solo un’imbrogliona, e che a Emberfall circoli la magia proibita. Per di più Grey, un tempo capitano delle guardie di Rhen, è fuggito dal Castello di Ironrose portando con sé un terribile segreto. Potrebbe essere lui il vero erede?
Di sicuro, Grey non ha alcuna intenzione di sfidare Rhen per la corona, almeno finché Karis Luran minaccia nuovamente di attaccare Emberfall. La figlia Lia Mara conosce il suo piano di devastazione, ma riuscirà a convincere Grey a muovere contro Rhen? Perché sconfiggere il principe potrebbe essere l’unico modo per salvare il regno. Dopo “Un fato così ingiusto e solitario”, prosegue la saga di Emberfall: un racconto fantasy che parla di amicizie tradite e amori inaspettati, in un regno incantato sull’orlo della guerra.
Ritroviamo infatti i personaggi del primo romanzo e alcuni nuovi.
Il personaggio dell’ex Capitano delle guardie Grey è quello che secondo me ha l’arco narrativo migliore, e l’unico che rende la lettura un poco più interessante e inaspettata.
Se fosse stato solo per Harper (che compare poco, e sembra più piagnucolosa e più fragile del primo libro), e per Rhen, i quali poi erano il motivo per cui ho iniziato questa saga, avrei terminato la lettura a tre quarti dalla fine.
Per fortuna ho apprezzato la scelta dell’autrice di porre Grey in un diverso contesto e di attribuirgli diverse responsabilità, che lo hanno reso un personaggio con un suo spessore, un suo perché, tanto da mettere in ombra persino il protagonista Rhen.
Sarebbe stato interessante concedere più spazio ad Harper, alla sua condizione di disabilità e di vita al castello, al dover fare i conti con il resto del regno di EmberFall e al suo rapporto con Rhen, svincolato dai termini della maledizione, (se non sapete a cosa mi riferisco, leggete la mia recensione al primo volume qui).
Questo secondo capitolo risente un po’ di essere nel mezzo, ed è anche piuttosto crudo e scioccante, in certi punti per essere uno young adult. Nel complesso si fa leggere bene e non mancano momenti divertenti o romantici, che restano sempre molto casti, però.
L’amicizia, l’amore e la fedeltà ad un ideale, sono i temi fondamentali su cui si sviluppa tutta la storia.
L’elemento fantasy c’è eccome: c’è la magia, ci sono le creature strane e fantastiche, ma tutto questo sembra stare sullo sfondo rispetto ai rapporti tra i personaggi.
Su tutti loro aleggia la domanda: Qual è la scelta giusta da compiere?
Il capitolo conclusivo della saga uscirà a breve, e non mancherò di segnalarvi le mie impressioni, sperando che il finale non mi deluda, viste comunque le buone premesse di questi primi due romanzi.