Il mio sguardo sulla città di Cagliari è sempre stato molto superficiale. Non mi sono mai addentrata dentro al suo cuore storico.
Ieri pomeriggio ho avuto il privilegio di camminare insieme a 65 inglesi nella storia di Carales (il primo nome di Cagliari) entrando dalle antiche porte medievali del Castello con una guida locale, Fabio.
Le sue parole ci hanno accompagnato dalla collina al mare trasportandoci tra i fenici che usavano il porto costruendo le case bianche di tufo, l’invasione dei pisani costretti a fuggire all’arrivo degli spagnoli con il castello assediato dal principe di Aragona e la convocazione del Regno di Sardegna e Corsica, la torre di San Pancrazio dove anticamente si apriva un ponte levatoio per avere accesso al quartiere da Nord Est, la città di Buenos Aires deve il suo nome alla devozione dei marinari dell’equipaggio verso la Madonna del Buen Aire ovvero la Madonna di Bonaria venerata a Cagliari.
Le parole di Fabio si alternano con la lettura di passi tratti dal libro dello scrittore inglese David Herbert Lawrence “Sea and Sardinia” dove distilla l’essenza dell’isola che l’ha ospitato per un breve periodo e della sua gente.
Ho visitato Cagliari con l’arte e la poesia negli occhi.
Gli occhi riempiti di poesia e di arte, sono lo sguardo più bello.
Foto e testo Roberta La Placa