Infaticabile e irrefrenabile, il cineasta francese Quentin Dupieux è noto per la sua abilità nel realizzare in modo continuo lungometraggi divertenti e dalla trama assurda, capaci di giocare con un certo surrealismo, ma mai a sfociare nel demenziale.
Basterebbe pensare ai suoi Doppia pelle e Mandibules – Due uomini e una mosca per farci un’idea, e nel 2023 ha rincarato la dose con l’altrettanto bizzarro Yannick – La rivincita dello spettatore, storia meta teatrale ambientata su un palcoscenico dove si sta inscenando una tragicommedia degli equivoci.
Mentre i tre attori sono impegnati a recitare i loro ruoli in questa rappresentazione della società moderna, d’improvviso uno degli spettatori si alza in piedi e ferma lo spettacolo.
Lui è Yannick (Raphael Quenard), un guardiano notturno che non intende andare avanti a guardare perché non ritiene lo stesso spettacolo abbastanza spensierato; anzi, assistere a tale messa in scena gli crea solo altri problemi e angosce.
Dopo una lunga discussione con i tre attori e altri spettatori in sala, l’uomo tira fuori una pistola e prende tutti in ostaggio, costringendoli ad assistere ad una nuova commedia ricreata di sana pianta che possa soddisfare le sue esigenze personali e di spettatore.
Con un plot che trasuda follia e irriverenza da ogni fotogramma, Dupieux si conferma singolare autore capace di sviluppare nel migliore dei modi un canovaccio a suo modo improvvisato.
In poco più di un’ora totale di film (una prassi nel cinema di Dupieux è la durata minima) Yannick – La rivincita dello spettatore avanza di continuo una critica al mondo dell’intrattenimento e di come lo stesso viene percepito oggigiorno, nel XXI secolo, da ogni singola persona o spettatore.
Dunque, una satira feroce sul senso critico che qualsiasi soggetto può tirare fuori di fronte ad un’opera d’arte, che sia a teatro o al cinema, che si trovi davanti o dietro al palcoscenico.
Ed a sostenere il tutto è un cast affiatato, a cominciare dal buon Quenard che prende la situazione in mano nei panni del folle protagonista, sagoma con cui a fasi alterne si prova una certa empatia considerata la sua irrequieta presenza, che risulta ben calibrata per il tipo di ironia che Dupieux intende mostrare.
Gli fanno da degno contraltare Pio Marmai, Blanche Gardin e Sébastien Chassagne nei ruolo dei tre sventarti attori che non sanno più come uscire da questa assurda situazione.
Divertente “hostage movie” che sfrutta adeguatamente la sua unica location, Yannick – La rivincita dello spettatore inoltre sciorina una serie di dialoghi esilaranti, condensati da un sano assurdo umorismo e sorretti da una regia divertita e divertente che il buon Dupieux riesce a gestire grazie al suo totale coinvolgimento tecnico (è anche direttore della fotografia e unico montatore dell’insieme).
Edito in dvd da Mustang Entertainment, con il trailer quale contenuto speciale.
Mirko Lomuscio